Lo stadio “Manlio Scopigno” chiuderà i battenti, ai primi di novembre, per circa un mese, al fine di consentire urgenti lavori su un terreno di gioco ridotto ormai ai minimi termini. Lo ha
annunciato il sindaco Daniele Sinibaldi, e chi segue il calcio non può che rallegrarsi
per una decisione doverosa e necessaria.
Tuttavia è bene ricordare che lo stesso Sinibaldi, il
1° giugno 2023, insieme all’Assessore allo Sport Chiara Mestichelli, in un comunicato stampa
ringraziava gioiosamente “la società Asd Città di Rieti per aver riportato, in poche settimane,
la struttura al livello che merita”. “È un piacere e una soddisfazione rivedere lo stadio in ottime condizioni” dichiarava Sinibaldi, riaprendo “una struttura che è patrimonio della Città e che finalmente torna al suo splendore”.
Se dopo solo cinque mesi (di cui solo due di utilizzo effettivo!) il campo è già semi-distrutto, in assenza di calamità naturali cui non ci sembra di aver assistito, è possibile formulare due ipotesi: o chi ha gestito provvisoriamente lo stadio non ha informato il Comune delle sue reali condizioni, nascondendo la proverbiale polvere sotto il tappeto, oppure è lo stesso Comune che, per fini propagandistici, ha raccontato una bella favola ai
reatini, magnificando un impianto solo apparentemente ripristinato.
Per inciso: lo stop costerà circa 20-30mila euro, e costringerà le due squadre cittadine a trovare una soluzione alternativa per due o più partite casalinghe, privandosi di una preziosa
cornice di pubblico e gestendo il prevedibile malcontento di chi aveva sottoscritto un
abbonamento solo poche settimane fa. Non sarebbe stato più facile pensarci in estate,
anziché continuare col solito “va tutto bene”, elevato ormai a vero e proprio mantra di
questa giunta?” Così nella nota Gabriele Bizzoca – T’immagini