Reiterate criticità della Polizia Municipale di Rieti

​Alberto Renzo Gunnella, del sindacato Sulp di Rieti evidenzia ancora una volta la presenza di evidenti criticità riguardanti la Polizia Municipale di Rieti.
Come già ribadito precedentemente, si rappresenta che in riferimento alla delibera G.C. n. 3/2014 la sua piena attuazione ha comportato di fatto una diminuzione dei servizi alla cittadinanza del predetto Corpo che sono stati evidenziati ultimamente dalla stampa locale. A tal proposito, non ci si può esimere da porre alla loro cortese attenzione, anche in considerazione di quei principi di autonomia organizzativa dovuti a compiti tecnico-operativi che contraddistinguono la figura professionale dell’operatore di Polizia Locale, dall’evidenziare l’atipicità rispetto ad altre figure professionali presenti negli Enti Locali, derivanti dall’esercizio delle funzioni di Polizia Giudiziaria, Polizia Stradale e di Sicurezza Urbana.
​Anche alla luce dei spostamenti improvvisi e lampo di personale neo assunto con immediato cambio di profilo professionale durante il periodo di prova, si ribadisce l’urgente necessità di reintegrare personale all’interno del Corpo di Polizia Municipale che ha subito una forte diminuzione nel corso degli anni per la mancanza di un ricambio generazionale e di integrazione di personale andato in quiescenza, tale da portarlo ad una forza lavorativa sotto il 40% di quanto previsto dalle normative vigenti.
​Inoltre è giunta notizia che il poco personale neo assunto sembrerebbe effettuare alcuni servizi esterni tale da portarlo al di fuori della struttura con i mezzi di servizio. Si rimane stupiti, se confermato quanto appreso, perché in più di una occasione il F.F. ha ribadito con fermezza l’impossibilità, fino all’acquisizione delle specifiche qualifiche, di utilizzare predetto personale in qualsiasi servizio esterno. Pertanto si chiede di poter conoscere l’effettivo impiego del personale neo assunto all’interno dei servizi del Corpo della Polizia Municipale.
​Oltremodo, si è appreso che nel corso dei fine settimana l’orario di servizio del personale viene modificato in modo difforme da quello in uso durante l’intera settimana. Si evidenzia che quanto applicato non ha avuto comunicazione verso le Organizzazioni Sindacali né è stato oggetto di specifica discussione ma si tratta di un atto autonomo che potrebbe comportare un danno economico al lavoratore poiché, in considerazione del CCDI vigente, il personale impiegato in fascia oraria pomeridiana 13:00-19:00 sarebbe a priori escluso dalla possibilità di ottenere il buono pasto con evidente discriminazione personale ed economica dello stesso. Questo comporterebbe una diretta responsabilità personale dei firmatari di tali atti.
“​Siamo convinti – conclude Gunnella – che il rispetto della normativa vigente sia nazionale, sia locale, sia regolamentare debba essere un requisito imprescindibile che guidi l’operato di tutti coloro che hanno responsabilità specifiche di gestione dei lavoratori”.