Martedì 25 marzo si è riunito a Milano il Coordinamento nazionale Alcatel-Lucent, in forma allargata a tutte le RSU, in preparazione della ripresa del confronto con l’azienda al MISE prevista per il 31 marzo prossimo.
Gli esuberi denunciati nello Shift Plan, la mancanza di prospettive su molte attività, la dichiarata volontà aziendale di ridurre la presenza in Italia a tre sole sedi, sono elementi di forte preoccupazione per i lavoratori e il sindacato. La discussione al tavolo ministeriale, che riprende con il nuovo Governo, deve partire da un serio piano industriale e non dai tagli: occorrono progetti e impegni industriali concreti che possano dare un futuro anche alle attività che Alcatel-Lucent non ritiene più centrali per il proprio business.
E’ necessario fare finalmente chiarezza sui diversi progetti di spin-off o outsourcing, annunciati in questi mesi, a livello locale o multinazionale, su cui mancano tuttora informazioni certe (Optics, Enterprise, Strategic Industries, Field operations, ecc.). Sulle attività che l’azienda intende delocalizzare, occorre ricercare soluzioni che tengano insieme i lavoratori con la loro attività.
Dal lato dell’eventuale ricorso ad ammortizzatori sociali, il Coordinamento ritiene non accettabile continuare nell’utilizzo della cassa integrazione come strumento per spingere i lavoratori a lasciare l’azienda: occorre cambiare decisamente strada!
Lo strumento che il sindacato unitariamente reputa adeguato a gestire i problemi occupazionali, in Alcatel-Lucent come già avviene in molte altre aziende, anche di alte professionalità, è il Contratto di Solidarietà. A sostegno di queste rivendicazioni, in aggiunta alle iniziative già indette a livello locale, viene indetto uno sciopero di otto ore per il giorno 31 marzo 2013 per tutte le lavoratrici e i lavoratori Alcatel-Lucent in Italia.
Lo comunicano in una nota congiunta Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm nazionali