“Non credo che le mie parole non meritino il tempo di lettura, se avete ritenuto necessario rispondermi. Peggio ancora, non credo che non meritino risposte, come ha tagliato corto e in modo puerile il sindaco di Cantalice Silvia Boccini”. Esordisce così Paolo Dionisi, esponente di Destra Sociale in Fratelli d’Italia, il partito più sostenuto dall’elettorato a livello nazionale.
Dionisi risponde in modo sfuggente, ma solo all’apparenza, sicuro di esser stato travisato oltremodo di un comunicato che ha assunto comunque dei toni decisi, ma non omofobi. “Avrei voluto che il mio chiarimento, diffuso in un secondo comunicato avesse avuto la stessa diffusione, ma così non è stato” dice rivolgendosi ai giornalisti. “Evidentemente c’è stata più voglia di colpire, che di capire”.
“Non sono omofobo. Ho persone per cui esprimo profondo affetto che sono omosessuali. Ma spesso un titolo acchiappa click è più efficace se si distorcono i contenuti”. Fatta questa doverosa precisazione, per tutelare Cantalice, i cantaliciani, “Destra Sociale” e “Fratelli d’Italia” l’agguerrito consigliere di minoranza fa delle precisazioni. “Innanzitutto non ho attaccato un simbolo di Pace, soprattutto se si tratta ‘solo di colori’, come ha minimizzato Boccini (manca in effetti la scritta pace)”. “In seconda istanza, prosegue l’esponente di “Destra Sociale”, vorrei precisare che il termine ‘porcheria’ è stato riferito solo alla situazione complessiva della piazza, un’opera esosa su cui vale la pena indagare, come hanno sottolineato alcuni giornalisti, ma che non ha ancora ricevuto attenzione”.
“Qualche dritta la do io: siamo sicuri che la piazza sia stata veramente ultimata e a norma? Il progetto iniziale, che risale a più di 20 anni fa, è molto differente e prevedeva una forma differente. Sicuramente la scalinata monumentale, che meriterebbe l’armocromista, non aveva quei colori, fatti con tinta rimovibile, spero. Qualcuno in paese dice che la Festa dell’Unità, sia stata fatta in un’area da cantiere, e che i lavori non siano ultimati. Sapete che lì ci giocano molti bambini?
Ci sono cose che i genitori vogliono sapere. Inoltre, qualcuno ha votato queste varianti di progettazione? Qualcuno ha chiesto ai consiglieri se questa simbologia emanata dalla scalinata diventata poi mero colore per bocca del sindaco, fosse approvata dalla maggioranza? Quanto è costata e dove sono finiti i soldi in tutti questi anni?” prosegue tranchant Dionisi.
“Io non sto delirando, cari amici del Pd di Rieti, siete voi che non capite l’ipocrisia che regna in certe sfere delle sezioni del vostro partito, dove farebbero di tutto per non avere una figlia o un figlio omosessuale, ma poi fanno selfie, comizi a tutela degli omosessuali e sgridano chi vorrebbe semplicemente una famiglia tradizionale, conservatrice e cattolica. Lo dico sicuro di quello che dico. Piuttosto, la prossima volta festeggiate in un posto conforme alle normative vigenti”. Così nella nota Dionisi, Destra Sociale in Fratelli d’Italia Cantalice