Problemi strada dell’Obito, Sindaci: “Con aiuto Enti sovra-comunali risolveremo il problema. Spiace che l’appello provenga da chi ha amministrato”

“In riferimento al Comunicato diramato a mezzo stampa dall’Associazione ValTurano Terra Nostra sulla annosa vicenda della strada dell’Obito (LEGGI), si comunica che le amministrazioni comunali di Ascrea, Marcetelli, Paganico Sabino e Varco Sabino si sono attivate da tempo per affrontare sistematicamente il problema e proporre ai vari livelli istituzionali una soluzione definitiva.

L’instabilità della parete rocciosa sovrastante la strada è un problema che risale agli anni 70 del secolo scorso quando, come giustamente fatto presente nel comunicato, la strada venne aperta con l’ambizioso progetto di collegare le due valli del Turano e del Salto.

Nella realizzazione dell’opera, purtroppo, fu optato per l’utilizzo di cariche esplosive che, oltre a permettere una veloce e pratica apertura artificiale di quella che sarebbe stata la strada dell’Obito, ha causato un grave indebolimento del costone roccioso, causa, questa, alla base di tutti i crolli avvenuti negli anni, l’ultimo dei quali nel tratto di competenza del Comune di Varco Sabino.

Nonostante gli interventi pensati e realizzati sulla strada dell’Obito non si è mai investito su una risoluzione del problema alla radice che non può prescindere da una messa in sicurezza strutturale della parete. Nel 2022 il Comune di Ascrea, grazie ad un accordo di programma tra i Comuni di Ascrea, Marcetelli e Varco Sabino, oltre alla disponibilità a subentrare del Comune di Paganico Sabino, ha investito fondi propri di progettazione finalizzati a uno studio di fattibilità tecnica economica dell’intervento risolutivo, progetto concluso e presentato agli uffici comunali negli ultimi giorni che prevede un costo totale dell’opera pari a circa 4.270.000 euro.

Nell’ultimo anno, inoltre, sono stati eseguiti diversi sopralluoghi tecnici, alla presenza delle amministrazioni di Ascrea e Marcetelli. La Strada dell’Obito resta di fondamentale rilevanza per tutte le quattro amministrazioni coinvolte non solo per la preminente funzione di collegamento intervallivo Turano-Salto, ma anche come accesso privilegiato all’area protetta della Riserva Naturale Regionale Monte Navegna e Monte Cervia e ai Castagneti dei rispettivi territori comunali, la cui Castagna è tutelata dal marchio IGP.

Siamo certi che, con l’aiuto degli enti sovra-comunali, che fino ad oggi non si è manifestato, quali la Riserva, le due Comunità Montane del territorio coinvolte, e il coinvolgimento della Regione Lazio e dei Ministeri di competenza, riusciremo a mettere a terra una soluzione a questo annoso problema per il nostro territorio. Spiace doversi trovare oggi, dopo oltre 40 anni, ad affrontare un problema in una situazione emergenziale causata dalla mancanza di qualsivoglia misura di prevenzione in termini di sicurezza e tutela ambientale adottata in questo lungo periodo.

Spiace inoltre constatare che questo appello provenga dalle voci di molti tra coloro che in questi lunghi anni hanno amministrato i nostri Comuni forse non comprendendo a fondo il problema strutturale di quel dissesto e non investendo quindi le opportune risorse, all’epoca disponibili, per la risoluzione univoca del problema”.

I Sindaci di Ascrea, Marcetelli, Varco Sabino e Paganico Sabino