“Di fiori e di genti. Tradizioni e commistioni come porta dell’inclusione”

Il progetto SAI Sabina, gestito dall’Unione dei Comini Alta Sabina, ha dedicato le celebrazioni della Giornata Mondiale del Rifugiato al tema dell’accoglienza e alla commistione tra tradizioni di diverse culture. I fiori come filo conduttore e la conoscenza delle tradizioni popolari come terreno di scambio, di incontro e di inclusione.

Due giornate collegate alla 52° Infiorata artistica del Sacro Cuore, festa corale partecipata anche dagli operatori e dai beneficiari del Progetto SAI Sabina. Il via alle celebrazioni si è avuto venerdì 23 giugno alle ore 18 con una passeggiata inclusiva per conoscere meglio le tradizioni legate ai fiori: dalla raccolta dei fiori di campo per le preparazioni locali dell’”Acquaru di San Giuanni”, “U mazzittu pe a commare” e “A ‘nfiorata chi patanacci” agli usi cultuali dei fiori nel mondo, tra cui il narciso simbolo del Newroz.

Tutte le preparazioni saranno poi esposte alla magia della notte di San Giovanni. Il giorno seguente, 24 giugno, il Progetto si è raccontato con il laboratorio floreale e la realizzazione di un quadro nel percorso della tradizionale infiorata che si è snodato lungo via Umberto I, l’inaugurazione della “Porta dell’inclusione” con i disegni degli studenti del territorio al termine di un percorso didattico sull’empatia e la presentazione della canzone “Nato a Kabul”, con un laboratorio musicale italo – afghano – sabino e con commistione musicale e linguistica, tra italiano, persiano e puggimianese.