Da venerdì 28 febbraio a domenica 2 marzo per la prima volta il Terminillo spalanca le porte allo Ski Tour dell’Associazione Freerider Sport Events.
Alla sua undicesima edizione, la manifestazione itinerante dedicata all’insegnamento dello sci da seduti aggiunge un’altra regione a quelle già comprese in un calendario distribuito sull’intero territorio nazionale e finanziato dalle regioni Abruzzo (per la tappa di Roccaraso disputata tra il 24 e il 26 febbraio scorso) e Lazio.
Art4sport (www.art4sport.org) è l’Associazione che fornisce sostegni utili alla pratica sportiva dei giovani amputati fondata dai genitori della schermitrice paralimpica Bebe Vio. Al fianco dello staff tecnico della Freerider Sport Events, saranno sulle piste gli operatori del Centro Addestramento Alpino della Polizia di Stato e l’Associazione di promozione sociale Sestero onlus.
Tra i giovanissimi testimonial di “art4sport”, il più felice per la nuova tappa dello Ski Tour sulla “montagna di Roma” c’è il diciottenne romano Davide Obino, cestista in carrozzina della Lottomatica Lazio e Nazionale Under 23. Il Terminillo è l’occasione per respirare aria di casa anche per la presidente di “art4sport” Teresa Grandis, romana di nascita e veneta d’adozione.
“Lo sci – racconta la Grandis – è l’evento più coinvolgente per i nostri ragazzi e per le famiglie che da giovedì sera a domenica pomeriggio vivono a stretto contatto in un continuo scambio di esperienze, sensazioni e soprattutto emozioni. E’ stato provvidenziale l’incontro con il coordinatore tecnico della Freerider Nicola Busata e i suoi dimostratori seduti. La loro presenza in sette regioni – che grazie alla Regione Lazio sono diventate otto – si sposa perfettamente alla filosofia della nostra associazione rivolta all’intero territorio nazionale”.
Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Sicilia sono le regioni che ospitano una o più tappe delle 12 del calendario Ski Tour Freerider Sport Events, promosso dagli operatori Freerider con incontri informativi in gran parte dei Centri di Unità Spinale italiani.
Un’attività svolta professionalmente da volontari che nel corso degli anni hanno consolidato collaborazioni con la Scuola Alpina di Moena della Polizia di Stato, INAIL, Teleflex Medical, Associazione Spina Bifida Italia, Gruppo Sportivo Unità Spinale Firenze, Associazione Sci Handicap Abruzzo e numerose altre associazioni nazionali e locali.
“Negli primi dieci anni dello Ski Tour abbiamo insegnato l’uso del monosci a oltre mille giovani e meno giovani con ogni disabilità – spiega Nicola Busata – La nostra gratificazione è sapere che gran parte di queste persone vanno abitualmente a sciare autonomamente e si divertono in stazioni sciistiche accessibili. Il nostro obiettivo primario è questo. Per ovvie ragioni di lavoro ed economiche non possiamo organizzare più di 12 tappe ed è un peccato, perché quest’anno ancora prima di presentare ufficialmente la stagione avevamo gran parte del programma da tutto esaurito. Poi abbiamo un sogno un po’ più difficile ma non impossibile: prevedere in ogni località toccata dal nostro Ski Tour strutture e impianti accessibili con attrezzatura e operatori qualificati a disposizione di chi vuol imparare a sciare da seduto. Sarebbe un grande salto di qualità sula strada dell’autonomia e dell’accessibilità. Due temi sui quali sempre più spesso siamo chiamati da agenzie turistiche e direzioni di impianti di risalita per fornire collaborazione, indicazioni utili e formazione”.
L’evento del Terminillo, nel Comune di Leonessa in provincia di Rieti, dedicato ad “art4sport”, è stato preceduto dalle tappe di Folgaria, Sestola, Madesimo, Abetone e Roccaraso, sede ripetute due volte per l’annullamento della tappa sull’Etna causato da scarso innevamento. Lo Sky Tour poi farà tappa a Bormio e Canazei con il gran finale a Madonna di Campiglio.