Ci sono segnali che non vanno sottovalutati. Guai a farlo, perchè spesso le conseguenze possono essere deleterie se non addirittura letali. E’ quello che sta accadendo in queste ultime ore con l’annuncio dell’invio, da parte dell’Amministrazione Comunale, delle lettere di richiesta di aumento delle rette per i ricoverati all’ex-Manni, che verranno recapitate nei prossimi giorni, e che stanno già mettendo in apprensione, come è logico che sia, gli stessi ricoverati e le loro famiglie.
Qualcuno ha già espressa la volontà di voler andar via dalla struttura di via Benedetto Riposati, consapevole che sarà veramente difficile sostenere i nuovi importi.
I degenti che oggi pagano già 723 euro mensili e che si collocano nella prima fascia di reddito (quella più bassa per intenderci), con la nuova modulazione, vedranno schizzare l’importo a 1.100 euro, 800 euro (da 723) più ulteriori 300 di una parte dell’indennità di accompagnamento, così come proposto dal Sindaco e votato solo dalla maggioranza in occasione del consiglio comunale del 11/06/2013. (Delibera di consiglio n° 39 del 11/06/2013).
Chi oggi percepisce 600 euro mese e 500 euro di indennità di accompagnamento per un totale di 1.100 euro al mese, pagherà 1.100 euro di retta (800 € + 300 € dell’accompagno). A costoro non rimarrà praticamente neanche un euro in tasca.
Chi percepisce 1650 euro tra pensione e accompagno sosterrà un esborso di 1500 euro al mese.
Chi non potrà contare sull’aiuto dei familiari, non avrà la possibilità di far fronte neanche alle spese più insignificanti, come l’acquisto di un paio di mutande o un di pacchetto di sigarette, né all’acquisto di farmaci indispensabili.
Ma la drammaticità della situazione renderà ancora più difficoltosa la permanenza degli ospiti presso la casa di riposo comunale con la richiesta di pagamento degli arretrati dal 1 gennaio 2013. Sulla cui legittimità si discuterà nelle sedi opportune, se non vi sarà la volontà del Sindaco e dell’Assessore di tornare sui propri passi.
Perchè se è vero che la situazione reddituale degli interessati sarà rimodulata con l’applicazione della nuova Isee che impone, dal 2014, obbligatoriamente, l’indicazione anche dei redditi esenti da Irpef come l’indennità di accompagnamento, ma è altrettanto indubbio che, nonostante l’obbligo imposto dall’adesione al piano antidissesto e la necessità di adeguare percentualmente tutti i servizi a domanda individuale (36%), non è assolutamente giustificabile l’intendimento dell’Amministrazione Comunale di chiedere l’adeguamento degli importi da gennaio dello scorso anno.
Si continua ad applicare qui a Rieti, come nel resto del Paese e in quasi tutti i paesi europei, il “modello Grecia”, quello secondo cui non creandosi ricchezza, e non avendo ricette per invertire la tendenza negativa, si spremono di tasse i contribuenti.
Lo dichiarano i consiglieri comunali Andrea Sebastiani della Lista Civica Rieti che Sviluppa, Sonia Cascioli del Gruppo Misto e David Festuccia della Lista Civica Città Nuove.