Dal 17 gennaio, giorno della ricorrenza, in tutta la provincia di Rieti sono iniziati i festeggiamenti di un santo molto amato, Antonio Abate, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa.
Nato in Egitto, intorno al 250 d.c., a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima nel deserto e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita da eremita per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla sua fama di santità, pellegrini e bisognosi da tutto l’Oriente. Anche l’imperatore Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant’Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio e il suo amore per gli animali, dei quali è protettore.
In verità i festeggiamenti in onore del santo in tutta la Sabina stanno facendo i conti con piogge incessanti e nei prossimi giorni saranno ostacolati da freddo pungente e neve. Ma le celebrazioni di un santo molto amato perché così vicino alla vita contadina non si fermano.
Domenica 22 gennaio infatti sarà la volta di Castelnuovo di Farfa, il borgo sabino dove il parroco Don Staffen e l’amministrazione hanno organizzato, a partire dalle ore 9.00, un programma ricco di eventi civili come l’omaggio ai caduti e religiosi come la Messa e la processione. I festeggiamenti e le funzioni saranno accompagnate dal Gruppo Musicale del Maestro Giorgia Ginevoli e dal Coro del Maestro Sandra Canzonetti. Freddo permettendo, la Processione con la statua del Santo farà il giro del paese, con la benedizione di animali e mezzi agricoli e con le deliziose ciambelle all’olio.
Un momento importante per la gente di Castelnuovo di Farfa, che in questi giorni ha ricevuto anche una bella notizia: la riapertura tanto attesa della scuola materna, in un borgo che vede finalmente ripartire la natalità come un segno di speranza e di rinascita.
Giuseppe Manzo