ELEZIONI REGIONALI, LA COLDIRETTI CHIEDE UN IMPEGNO PRECISO PER L'AGRICOLTURA

Coldiretti

Niente più interventi a spot per fronteggiare le emergenze del settore primario. Coldiretti Lazio chiede ai due principali candidati di centrodestra e centrosinistra alla presidenza della Giunta regionale del Lazio un impegno preciso.

Il varo di un programma condiviso “che abbia almeno il respiro di un’intera legislatura e che costruisca una prospettiva di sviluppo per l’economia delle imprese laziali”. Ha riferito Massimo Gargano, presidente Coldiretti del Lazio, a Renata Polverini candidata del centrodestra nel primo dei due faccia a faccia con i concorrenti alla presidenza del governo regionale.

E per agevolare il tavolo del confronto, Coldiretti Lazio ha predisposto un decalogo che sintetizza le attese del settore. Individua  obiettivi chiari, definisce responsabilità, punta sul gioco di squadra, sulla cultura del fare e del fare bene “con i tempi delle imprese e non della politica” afferma Aldo Mattia direttore regionale Coldiretti, “che sappia correggere eventuali errori di rotta e ravviare il motore dell’economia”.

Decalogo Coldiretti. Credito: dal taglio dell’IRAP, al rafforzamento dei Confidi all’attuazione del PSR 2007-2013. Riforme, dovranno riguardare:
Sviluppo Lazio, la revisione dell’impianto legislativo sui Parchi e le ADE, le aree decentrate agricoltura per adeguarli alle esigenze delle imprese e non per limitare lo sviluppo delle stesse. 
Leggi agricole – dare attuazione alle leggi già approvate: distretti agricoli e agroalimentari di qualità, agriturismo, accordi di filiera, OGM, mercati di vendita diretta e divulgazione agricola. 
Promozione – condividere le scelte e realizzare sinergie tra i vari soggetti preposti alla promozione del territorio, adottare il sistema del calcolo del ROI, il ritorno operativo degli investimenti; promuovere la politica del “km O e dell’origine obbligatoria. 
Politica della difesa del suolo – con particolare attenzione a: sicurezza idrogeologica, risparmio idrico a fini irrigui, ricarica delle falde freatiche, respingimento del cuneo salino. 
Adeguamento del CAR e del MOF, il centro agroalimentare di Roma ed il mercato ortofrutticolo di Fondi che oggi non rispondono più alle esigenze dei consumatori e delle imprese. 
Acquisizione della centrale del latte di Roma per difendere l’identità territoriale da mire di annessione perpetrate da gruppi di interessi estranei a quelli delle imprese zootecniche laziali. 
Festival delle eccellenze del territorio del Lazio, come strumento di promozione delle filiere produttive e laboratorio di idee che colga le opportunità di Roma capitale intorno alla quale costruire una nuova progettualità dell’eccellenza artistica, produttiva e commerciale. 
Formazione e Università – orientate a valorizzare il ruolo di multifunzionalità dell’agricoltura. 
Welfare – politiche sociali costruite intorno ai valori della impresa agricola e della famiglia stessa, intesa come risorsa nel ruolo di soggetto attivo delle comunità locali.

“Un decalogo utile ed indispensabile per riaccendere il motore dell’economia del territorio”. Ha riferito il direttore  Aldo Mattia, per costruire opportunità per le imprese e metterle nelle condizioni di essere competitive sui mercati creando ricchezza e occupazione”. In base a parametri internazionali l’84,7% del territorio laziale è considerato rurale e all’interno di questa porzione di territorio vive e lavora quasi il 40% della popolazione del Lazio.

“E’ corretto – ha riferito al termine Massimo Gargano chiedere che le politiche di sviluppo regionali tengano conto della specificità agricola; ma queste – ha poi concluso – devono avere un respiro territoriale, unitario ed integrato con il resto dalle politiche economiche regionali che Renata Polverini deve poter metabolizzare nel suo programma di legislatura, facendo coincidere il suo progetto con il modello di sviluppo elaborato dalla Coldiretti Lazio”.