Il 3 ottobre al Ministero dell’istruzione è proseguito l’incontro con i sindacati per la definizione dei fondi del MOF (Miglioramento dell’Offerta Formativa), da utilizzare in sede di contrattazione decentrata.
L’Amministrazione, rappresentata dal Capo Dipartimento, dott. Jacopo Greco, dal Direttore del Personale, dott.ssa Antonella Tozza e dal Dirigente, dott.ssa Francesca Busceti, accogliendo le richieste rappresentate dalla Uil Scuola Rua e dalle organizzazioni sindacali, ha stralciato l’intera somma (300 milioni di euro) dal CCNI specifico, riponendola nella disponibilità delle parti contraenti. Pertanto il CCNI appena sottoscritto mette nella disponibilità delle scuole la somma complessiva di 800.600.000 milioni di euro, operazione che consentirà, nel breve, di poter avviare le contrattazioni di istituto per l’anno scolastico 2022/2023.
Nel merito, il CCNI ripropone i medesimi criteri utilizzati negli scorsi anni scolastici. Resta la problematica legata alla de-finalizzazione delle predette somme che, attualmente, essendo ancora vincolate alla “valorizzazione del personale docente”, ne impediscono la loro distribuzione a tutto il personale in sede di rinnovo contrattuale. Nelle sedute successive si valuteranno le economie rilevate nel precedente esercizio finanziario in modo da ottimizzarne il loro impiego.
La Uil Scuola Rua, rappresentata da Giancarlo Turi e Pasquale Raimondo, nell’esprimere l’apprezzamento per il deciso mutamento di rotta operato dall’Amministrazione nell’accogliere le richieste dei sindacati, ha precisato che va proseguita l’azione, tutta politica, per definalizzare le risorse destinate alla valorizzazione in modo da renderle disponibili integralmente per il rinnovo del CCNL. A tal fine ha posto una specifica dichiarazione a verbale che verrà allegata alla sottoscrizione del CCNI.
Un’azione sindacale forte e decisa, che ha visto la Uil Scuola Rua schierata in prima linea a tutela degli interessi di tutti i lavoratori, ha scongiurato il rischio di farE saltare completamente la trattativa del rinnovo contrattuale che avrebbe disposto del 20% in meno delle risorse complessive. È appena il caso di specificare che con questa decisione si pongono le premesse per riprendere l’azione negoziale presso l’ARAN per definire il rinnovo del CCNL Istruzione e farE arrivare nelle tasche del personale della scuola gli aumenti, di un triennio, abbondantemente scaduto.
Una nota di Giancarlo Turi e Pasquale Raimondo