Davvero uno sconcertante pasticcio arbitrale quello di cui si è ritrovata vittima l’Azzurra Greccio 2009 nell’ambito di un clamoroso errore da parte del direttore di gara e avallato dalla Federazione.
Una vicenda inquietante che, tra l’altro, ha pesantemente leso l’immagine della società tanto da portare il sottoscritto ad adire alle vie legali per tutelare, nelle opportune sedi, gli interessi e l’immagine della società.
Ma per comprendere in pieno la scandalosa vicenda arbitrale occorre procedere con ordine. Il 6 gennaio 2010 l’Azzurra Greccio ha giocato in casa contro il Capradosso. Il match è terminato 0-0 con l’espulsione per un fallo del giocatore dell’Azzurra Greccio Marocchi (maglia n°2).
Nel successivo turno di campionato, giocato il 9 gennaio 2010, si è disputato il match tra Torpedo e Azzurra Greccio terminato 0-2. In quell’occasione la maglia n° 2 veniva indossata dal giocatore Matteo Rossi che in campo sostituiva, regolarmente, lo squalificato Marocchi.
Dagli spalti la tifoseria della Torpedo ha insistentemente additato all’arbitro – in maniera del tutto erronea e fantasiosa – il giocatore Matteo Rossi come colui che era stato squalificato nella precedente gara contro il Capradosso segnalandolo al direttore di gara come una sorta di impostore che era in campo nonostante la squalifica. Cosa assolutamente falsa poiché Marocchi – essendo squalificato – non era ovviamente in campo.
Un equivoco grossolano da parte del pubblico cui però l’arbitro ha dato adito disponendo nei confronti dell’incolpevole Azzurra Greccio tre punti di penalizzazione, partita persa, multa e 5 giornate di squalifica al calciatore Rossi. Insomma dopo il danno anche la beffa.
L’incredibile vicenda, oltre a penalizzare enormemente la squadra, lede e oltraggia l’immagine societaria facendo passare l’Azzurra Greccio come una sciatta squadretta di furbetti che avrebbe messo in campo giocatori squalificati per non meglio specificati fini.
Ritengo che arbitro, Federazione e Procura Federale debbano in qualche modo raccordarsi e rimediare a questo grossolano, vergognoso e inaccettabile errore che ha penalizzato pesantemente sia la squadra che la società. Intanto è stato conferito mandato legale per tutelare il sodalizio da me presieduto.