"Rapporto Pendolaria" di Legambiente: Roma-Rieti la peggiore tratta su gomma

Quello del Lazio è un vero grido d’allarme per i pendolari. Nel 2012 lo stanziamento di risorse aggiuntive della Regione per le ferrovie è stato la miseria di 35 milioni di euro, lo 0,12 del bilancio regionale ancora un po’ meno dell’anno precedente, una delle peggiori situazioni nazionali. Il 2013 è stato un ennesimo anno difficile per la vita dei pendolari nella nostra regione, con un taglio del 3,7% del servizio e aumenti del 15% dei biglietti e degli abbonamenti. Sono questi alcuni dei dati più significativi che emergono per Roma e il Lazio dalla nuova edizione del “Rapporto Pendolaria” di Legambiente.
Tutti i numeri del trasporto pubblico, con la situazione e gli scenari, sono stati presentati stamattina a Roma a conclusione di un viaggio a bordo di un treno della tratta FL4 dai castelli romani alla stazione di Roma Termini che ha visto la partecipazione con Legambiente, Aniello Semplice, direttore regionale Trenitalia Lazio, e Cristiana Avenali, consigliera Regione Lazio.
A conclusione di Pendolaria, la campagna che dà voce ai bisogni dei passeggeri che viaggiano tutti i giorni sui mezzi pubblici, Legambiente ha assegnato alla Roma-Velletri il “Trofeo Caronte”, il triste premio per le peggiori tratte ferroviarie laziali, basato su una valutazione dello stato delle vetture, indicazioni e assistenza, accesso e discesa, ritardo. Secondo posto per la tratta Roma-Nettuno e terzo per la Roma-Tivoli.
Per i mezzi su gomma, l’enorme realtà del Cotral con 4.554 linee e 11.700 km di rete, rispetto ai tragitti presi in esame, la peggiore situazione è sulla Roma-Rieti, che vince il Trofeo Caronte “Speciale Cotral” 2013.
Quelli dei pendolari nel Lazio sono numeri da brivido, tanto più se si considera che in questa regione viaggia un quinto dei pendolari d’Italia: 560mila cittadini sui 2,9 milioni (19,3%) che si muovono nel Paese ogni giorno transitano sui 1.379 km delle ferrovie laziali, un numero che è quasi raddoppiato rispetto al 2008, quando erano 400mila (+40%), e che fanno piazzare la nostra regione al secondo posto della classifica per numero di pendolari subito dopo la Lombardia. Una cifra che nel 2015, se non prima vista la crisi, stimiamo diventerà di quasi 700mila persone al giorno, ai quali si aggiungono già oggi 104 milioni di viaggiatori annui dei mezzi regionali su gomma per 9.000 corse al giorno.
“Dai pendolari del Lazio viene un grido d’allarme, alla nuova amministrazione della Regione Lazio chiediamo di stanziare subito l’1% del bilancio per i 560 mila pendolari che viaggiano ogni giorno a Roma e nel Lazio -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Il trasporto pubblico su ferro è una nuova grande utile opera pubblica del secolo, contro traffico ed inquinamento e per ridurre le emissioni di CO2 e battere il riscaldamento globale, basta soldi alle strade e autostrade. La situazione è sempre più difficile, il sistema è saturo, servono risposte ai treni stracolmi, alle carrozze vecchie, alle biglietterie scomparse nelle fermate mai presidiate. Bisogna subito mettere mano alla qualità̀ dei binari, delle stazioni, dei treni, dei mezzi, i trasporti regionali soffrono da troppo tempo la mancanza di investimenti adeguati.”
Legambiente rilancia all’amministrazione della Regione Lazio la richiesta della creazione di un “Fondo regionale per il trasporto locale”, nel quale confluisca almeno l’1% del bilancio regionale, 200 milioni all’anno vincolati a obiettivi precisi (per migliorare quantità e qualità del servizio, incrementare l’offerta dei servizi), un miliardo di euro nei cinque anni di governo, per l’acquisto di nuovo materiale rotabile e il potenziamento strutturale della rete.
“Per treni e bus le risorse sono sempre davvero poche, eppure a Roma e nel Lazio si muovono un quinto dei pendolari italiani, per questo Legambiente quest’anno lancia una mobilitazione straordinaria con i Sindaci in prima linea insieme alla loro cittadinanza per il diritto a essere “pendolare” serenamente -afferma Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio-. Non è solo su ferro il problema, il Cotral è un servizio capillare, eterogeneo e diffuso sul territorio regionale che va gestito con bus decenti, luoghi di attesa veri e orari certi anche grazie a preferenziali lungo le consolari e autostrade ad esempio. Ci sono ampi tratti della regione non serviti da treni per una enormità di linee interne, come quelle monitorate da Rieti e Subiaco per Roma o come la Sgurgola-Anagni, fondamentali per migliaia di persone che vanno a scuola o al lavoro.