A Rieti uno spoke per la ricerca sulla zootecnia. Al Nucleo Industriale si farà ricerca sull’olio

Sì è tenuta nel pomeriggio di oggi, giovedì 14 luglio, presso la sede cittadina del PD di Rieti, in via Cintia, la conferenza stampa indetta dall’On. Fabio Melilli:

“Leggo da settimane notizie con informazioni che spesso sono approssimative – apre l’On. Fabio Melilli – lo sviluppo dell’università e dello sviluppo economico cittadino ritengo siano fondamentali per il territorio. Da qui questa mia conferenza stampa.

Dal 2010 ad oggi, quando è nato il secondo Governo Conte, abbiamo immaginato con Refrigeri e Di Berardino di provare a costruire una piccola Manovra Economica per il cratere, mettendo al centro degli interventi soprattutto il rilancio del sistema universitario Reatino e del Nucleo Industriale.

La prima misura fu un emendamento costruito da me è fatto firmare ai colleghi del PD delle aree del Cratere e in quell’emendamento costruimmo un finanziamento di 15 milioni di euro per ogni regione del Cratere (senza alcuna proporzione per non penalizzare Rieti) per l’aumento dell’offerta formativa universitaria, la ricerca, con Smart and start per le nuove imprese, dando così una prima risposta alla cittadinanza.

La ricerca è essenziale affinché il mondo universitario faccia un salto di qualità. Senza ricerca non c’è nemmeno un Nucleo Industriale.

La seconda manovra non è ancora stata attuata e prevede un finanziamento di 132 milioni di euro, togliendo un pezzo di contribuzione Sud, dando vita ad un concetto ex Cassa del Mezzogiorno. La fascia centrale del nostro Paese rischiava di essere schiacciato dalla massa dei finanziamenti che andavano verso il Sud. Ad oggi, attendiamo con ansia, che il Ministro del Sud faccia la ripartizione dei fondi. Sarà Invitalia a favorire i bandi per questo tema.

Il terzo tema è quello del Consorzio Istituzionale di Sviluppo, strumento più veloce nella messa a disposizione di risorse per una area definita. Noi definimmo il Cratere area per questo Consorzio con 160milioni di euro di cui 23 sono arrivate nel Reatino, con una fase attuativa velocissima. Questo strumento – prosegue l’Onorevole – ci è stato utile per aprire il tema della ristrutturazione del vecchio ospedale di Rieti, in centro storico. 3 milioni di euro destinati a questa opera. Gli altri euro sono andati agli altri Comuni del cratere.

Rimangono a disposizione altri 50 milioni di euro destinati all’area del Sisma, ma sono fermi e ci proponiamo di aggiungere questi 50 ai 160 per un’altra ipotesi di finanziamento.

Ora è arrivato il PNRR, e ci siamo riproposti anche con gli altri colleghi reatini di utilizzarli per opere da realizzare entro il 2026. Vicino a questo PNRR, quando è nato il Fondo Complementare per oltre 1 miliardo di euro, è stato deciso di finanziare anche nuove opere. Questo pacchetto, complessivamente, per il Reatino vale circa 300milioni di euro.

Per la Ricerca e il Trasferimento tecnologico questa misura nasce grazie alla disponibilità del ministro Provenzano che ha consentito al sottoscritto di costruire il tutto – continua Fabio Melilli – i finanziamenti sono andati a Bando, ma il Ministero del Sud, invece di scrivere “alle università del Cratere” ha scritto “alle università nel Cratere”, e leggendo l’elenco vedo Università non presenti nel Reatino che presentano progetti a Rieti, come ad esempio l’Università di L’Aquila. Mi sono preoccupato di sottolineare alla ministra che arrivasse Ricerca nella nostra terra di Università non presenti nel nostro territorio. Qui ho ricevuto assicurazioni che se i bandi dovessero assicurare fondi ad Università non presenti qui, il Ministero interverrà.

Successivamente il commissario Legnini ha finanziato la costruzione di Centri di ricerca, a Rieti l’accordo per oltre 14milioni è stato firmato la settimana scorsa. Nel frattempo uno dei bandi del PNRR costruisce uno dei cinque dei Campioni Nazionali di Ricerca (dotati di centinaia di milioni di euro), costituiti in hub. E uno dei centri scelti dal Governo è quello pro miosso dall’Università di Napoli, specializzato in agricoltura. La stessa Università doveva individuare gli spoke, e così siamo stati inseriti (Rieti e Viterbo) nel progetto come spoke. Le Università costruiranno a Rieti l’unico centro che si occuperà di zootecnia, uno degli assi più rilevanti delle aree interne.

Adesso – prosegue Melilli – manca l’ultimo piccolo tassello. Prima del 2018 ci facemmo dare dal CIPE un fondo per la ricerca nell’Istituto Strampelli. Si fermò tutto perché la struttura non era agibile (il perché non sia stato ristrutturato nonostante ci siano i fondi questo non lo so). Allora il Progetto si è spostato al Nucleo Industriale dove le attrezzature sono già arrivate. Sì farà ricerca sull’olio con una operazione di co-finanziato dove la Regione Lazio ha messo altri 3 milioni di euro. Anche il Consorzio Industriale ha fatto altri investimenti dove sono state ristrutturate nuove aule.

Vorrei dire a quelli che scrivono su Facebook che la campagna elettorale è finita anche per loro. Sarebbe bene che questa strada che stiamo percorrendo con un rafforzamento del mondo universitario a Rieti, venga attraversata insieme, senza prendersi meriti di primogenia, anche con informazioni incomplete – prosegue l’On. Melilli.

Qui c’è un mega lavoro di rapporti anche con altre Regioni, con Ministero ed altro. Siamo andati un po’ lunghi con i tempi, ma confido nella ministra Carfagna.

Voglio ringraziare Antonio Cicchetti al quale dissi mesi fa di rafforzare questa coesione. L’ex sindaco mi ha ascoltato, ci vedemmo nell’aula consiliare del Comune e quella riunione porto a definire tra le Istituzioni un percorso dove le Università stessero a Rieti e che non fossero pagate per stare a Rieti, anche pensando al Bilancio del Consorzio Universitario e degli altri Enti. Oggi dobbiamo fare in modo che l’università stia nel capoluogo con finanziamenti pluriennali e che le stesse università nel territorio. Perché qui non parliamo solo di insegnamenti e lezioni, ma entra dentro un tessuto sociale.

Oggi ci avviamo su una strada che porta ad un rafforzamento dell’Università a Rieti – prosegue Melilli – ma il Consorzio deve mutare pelle. Qui lo dico perché (rivolgendomi alla mia parte politica) non possiamo essere di sinistra un giorno sì ed un giorno no. La Politica e le Istituzioni hanno il dovere di dare soluzioni. E le soluzioni ci sono. Questa non è una Città universitaria, ma ha sempre ospitato una università e noi, però, abbiamo drammaticamente bisogno di cambiare mentalità, divenendo una città universitaria.

Il più grande acquisto fatto a Rieti è il commissario Ientile. È bravo. Qui abbiamo un problema di attrazione di cervelli. Dobbiamo attirarli, ma molto reatini intelligentissimi con carriere brillanti, lavorano in multinazionali. E molti hanno il desiderio di tornare nella loro città di origine. Ci sono donne e uomini che vorrebbero tornare a Rieti per il loro lavoro. Per rendere questa città universitaria dobbiamo essere anche accoglienti con gli studenti. In tutto e per tutto.

Sta andando verso il termine il Fondo Complementare grazie al quale ammoderneremo il passaggio a livello di Antrodoco e la strada per Canetra. Il Fondo al suo interno ha 800milioni per imprese nuove nel Cratere e ci sono imprese robuste interessate a venire a Rieti. Trovano la ricerca e gli strumenti per la ricerca, debbono però trovare anche la disponibilità del Sistema Pubblico” – conclude l’On. Melilli.