Quando stamattina alle 7.10 ho ricevuto la prima di una lunga serie di telefonate che mi annunciava il titolo dell’articolo apparso su un quotidiano locale dove, a fronte della legittima richiesta di una categoria di lavoratori ad essere pagati per una prestazione contrattualmente prevista e regolarmente resa, i componenti del Comando della Polizia Municipale sono stati paragonati ai militari della X Mas, ho immediatamente creduto che si trattasse di uno stupido quanto deprecabile scherzo.
Il susseguirsi delle testimonianze fino alla lettura del testo hanno ingenerato in me un profondo senso di rabbia e di sconforto. Le affermazioni fatte da due componenti della Giunta che governa la nostra città sono di una gravità assoluta, ingiustificabile, che potrebbero minimamente recuperare con l’esternazione di pubbliche scuse.
Paragonare lavoratori di un comparto dell’Ente così esposti come lo sono coloro che indossano diuturnamente una uniforme al servizio della collettività per il bene comune e la salvaguardia della sicurezza pubblica ad elementi che in alcuni tratti della loro storia si sono macchiati di crimini di guerra, fino ad arrivare a pubbliche fucilazioni di prigionieri, di torture attraverso l’impiego di metodi violenti di repressione, non può trovare giustificazione alcuna.
Ove non ci fosse una pubblica ritrattazione di quanto riportato in virgolettato, individuando pertanto la responsabilità di tali gravissime ingiuriose affermazioni, domattina lo scrivente depositerà all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria una specifica comunicazione di notizia di reato.
Alle donne ed agli uomini della Polizia Municipale di Rieti esterno tutta la mia vicinanza certo che la verità e la giustizia sapranno restituire, anche se in parte purtroppo, ciò che oggi con violenza materiale e verbale gli viene ingiustamente tolto.