FAI e Fratelli Serva per valorizzare il pesce d’acqua dolce

FAI e Fratelli Serva insieme per valorizzare il pesce d’acqua dolce, ricchezza del Reatino.

“I pesci d’acqua dolce tornano alla ribalta”, a cura dello chef stellato Sandro Serva, nella foto insieme al figlio Michele, al fratello Maurizio e al nipote Amedeo.

“Nonostante sia considerato da molti il fratello povero dell’acqua salata, il pesce di lago sta tornando sulla tavola e sta conquistando uno spazio in molti ristoranti non solo gourmet.

Tutto questo sta avvenendo grazie al lavoro di chef e cuochi che, con tecniche di cottura e abbinamenti mirati, sono riusciti ad esaltare le caratteristiche organolettiche di questo pesce, spazzando via pregiudizi di routine (presenza di fango, grassezza e spine).Alcuni pesci con percentuale bassa di lipidi, come coregone e trota, vengono anche inseriti nelle diete per la loro ricchezza di Omega 3.

In Italia ci sono circa 1500 laghi e 1200 fiumi. I più grandi si trovano al nord e sono: Garda, Iseo, Maggiore, Como. Al centro, invece, è giusto ricordare Bolsena, Trasimeno, Bracciano e i nostri Campotosto e Salto, mentre nel sud, in Puglia, troviamo il lago di Lesina. Tutti questi sono ricchi di pescosità ed è opportuno sottolineare che una delle province più prospere di acqua in Europa è Rieti, che, con il Peschiera, rifornisce la Capitale.

Tra i pesci di lago oggi più utilizzati in cucina, troviamo: carpa, anguilla, coregone, luccio, tinca, trota e gamberi, che negli anni ’70 esportavamo in Francia e pescavamo proprio nel fiume Velino e a Santa Susanna di Rivodutri”. FAI e La Trota dal ’63 – Famiglia Serva