La Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, indetta dal Miur nel 2017, è stata, anche per l’Istituto di Istruzione Celestino Rosatelli di Rieti, un’occasione per riflettere su fenomeni ancora troppo diffusi, che colpiscono i più giovani e rappresentano un grave problema nella nostra società.
Per l’edizione di quest’anno è stata creata la campagna “Un nodo blu contro il bullismo”, alla quale hanno preso parte le istituzioni scolastiche italiane, chiamate a dire “NO” al bullismo a scuola.
Il nodo, sin dai tempi antichi, ha un significato simbolico di giunzione e quindi di memoria. In questo caso, sono proprio il bullismo, il cyberbullismo e soprattutto le loro conseguenze sulla vita delle vittime a non dover essere scordati in alcun momento.
Il Rosatelli ha celebrato la giornata, posticipandola al 25 febbraio a causa di inconvenienti legati alla pandemia. La mattinata ha visto coinvolte le classi prime, seconde e alcune terze dell’istituto di viale Fassini.
L’incontro è stato suddiviso in due momenti: il primo gestito dalla relatrice Germana Meis e dalla testimone Sabrina De Benedetto del movimento nazionale “Bullistop” che, attraverso testimonianze e racconti, hanno portato gli studenti a riflettere sulla definizione di bullismo e sulle sue possibili conseguenze.
È stata posta l’attenzione sulla storia di Francesco Scerba, un ragazzo di soli 14 anni che ha perso la vita per colpa del bullismo: era il 22 novembre 1995 quando il ragazzo finì travolto da un convoglio sulla linea Nettuno-Roma per mano di un bullo.
Nel secondo momento, il gruppo “BullisNO” si è presentato ai ragazzi dell’istituto: si tratta di un movimento nato all’interno del Rosatelli nel 2018, finalizzato alla prevenzione, all’ascolto e alla lotta contro bullismo e cyberbullismo.
Il gruppo vuole offrire l’opportunità di denunciare casi di violenza da parte di bulli, accoglie testimonianze di ragazzi e ragazze bullizzati, di spettatori o conniventi agendo con interventi mirati, sostenuti dagli insegnanti e garantendo la privacy delle vittime.
Il gruppo, fortemente voluto dalla referente professoressa Angela Marcelletti, è formato da undici studenti interni all’istituto e da sei ex studenti, ancora molto attivi nel progetto. Gli studenti interni sono Melissa Luciani, Camilla Cornacchiola, Silvia Antonazzo, Annalucia Ten Voorde, Yuri Antonacci, Devid Valzano, Flavio Carlucci, Riccardo Castagni, Alessia Rosati, Sofia Antoniozzi e Lucrezia Fusacchia, quelli già maturati sono Beatrice Angeletti, Sofia Angelucci, Davide Corazza, Chiara e Davide Laureti, Rebecca Leoncini.
Il messaggio della giornata può essere così sintetizzato: “Basta essere vittima di bullismo, il silenzio uccide, abbi il coraggio di denunciare, non bisogna rimanere come leoni in gabbia, ma occorre essere audaci, fidarsi dei genitori, dei membri della comunità educativa e degli amici, al fine di debellare questa piaga che colpisce i ragazzi di varie età”.
In altre parole questa giornata fa appello alla consapevolezza del problema globale del bullismo e cyberbullismo, al fine di incoraggiare tutti a prender parte alla prevenzione dall’aggressività online per la sicurezza e il benessere psico-fisico dei bambini e dei giovani.