Scuola, presidi FLC CGIL: “Mille presidi ribelli? Serve cambiare la legge”

“Il problema della mobilità dei dirigenti vincitori al concorso 2017 risale alle prime assunzioni, che ancora non sono terminate e rappresenta un limite molto pesante alla libera determinazione delle persone. Non è giusto che una legittima aspirazione
sia condizionata da questa limitazione a dovere stare per anni fuori”.

Lo dice all’Adnkronos Roberta Fanfarillo, presidente dei presidi di Flc Cgil, che commentando la protesta di un migliaio di dirigenti vincitori del concorso nazionale 2017, afferma: “E’ un caso che Azzolina abbia ottenuto la Sicilia. Ci sono altre 501 persone in graduatoria che potrebbero ottenere ciò che hanno richiesto. I 3421 vincitori sono infatti stati assunti via via che si liberavano i posti. Quindi è potuto
accadere che non abbiano trovato fra i posti liberi ciò che avrebbero desiderato, mentre al contrario sono stati accontentati gli assunti dell’anno dopo”.

Come si risolve? “E’ necessario modificare il contratto con una intesa fra ministro e sindacati o con una legge. Va eliminata nella mobilità interregionale il limite del 30% per consentire il rientro nelle regioni di residenza a chi ne fa richiesta. Tra l’altro, l’esperienza del concorso nazionale non si ripeterà più e già si sta preparando il regolamento per i nuovi concorsi regionali, i cui vincitori avranno la precedenza su quelli del 2017. Vorrei sottolineare che oggi più di 100 persone sono rientrate ‘a casa’ grazie a delle sentenze: davanti a un giudice del lavoro hanno dimostrato di avere un
interesse degno di tutela. Ed hanno ottenuto il provvedimento. Ciò significa che anche i tribunali hanno riconosciuto come legittima questa esigenza”.