“L’immagine di un ragazzo che legge un cartello “Vietato l’ingresso ai non vaccinati”, modificando una famosa scena del film “La vita è bella” (tra l’altro uno dei miei film preferiti), può suscitare indignazione nei confronti di chi ha vissuto in prima persona o da vicino gli orrori della Shoah, e a loro, solo a loro, vanno le mie più sentite scuse qualora il mio post sia risultato offensivo, nella Giornata della Memoria. C’è anche chi strumentalizza la questione per fini politici dicendo che io avrei paragonato l’Olocausto alla situazione odierna, ma non essendo questa la mia intenzione né, di fatto, la situazione descritta nel fermo immagine, di questo dovrà rispondere nelle sedi opportune. Ricordare serve a non ripetere. Non può limitarsi ad un puro esercizio di stile fine a sé stesso.
Purtroppo quel cartello lo vediamo anche ai giorni nostri, ma non solo per entrare nei ristoranti o nei negozi. Viene vietato l’ingresso a chi (non vaccinato per i motivi più personali o vaccinato da più di 6 mesi senza terza dose), deve prendere un treno, un traghetto, un aereo o un autobus per potersi curare da una malattia, per potersi recare al lavoro o poter studiare all’Università. Sono misure molto restrittive, come quelle che vietano di fatto lo sport ai nostri ragazzi, che non hanno eguali in nessun paese europeo.
Misure che, oltre ad essere discriminatorie, oltre a fomentare intolleranza e odio sociale, non sono neanche utili, come ho ricordato in Aula citando il caso della Spagna, che non le ha adottate a livello nazionale e complessivamente ha vissuto una situazione epidemiologica (in termini di contagi e morti) migliore della nostra.
Sento il grido di dolore delle persone che mi scrivono chiedendomi “Quando finirà tutto questo?” e non posso essere indifferente. Non ci riesco, anche se sono vaccinato e ho il mio bel Super Green Pass.I miei interventi in Aula, in dissenso sul Green Pass sul lavoro, o recentemente per chiedere al Governo di ascoltare le questioni poste da Amnesty International, sono stati completamente ignorati da tutta la stampa, nazionale e locale.
Il mio unico intento oggi era quello di porre in luce proprio i rilievi di Amnesty, che chiedono al Governo Italiano di correggere alcune misure eccessivamente discriminatorie nei confronti di una minoranza di persone. Queste considerazioni sono lì, da giorni, ma non hanno suscitato la stessa indignazione”. Così in una nota l’On. Gabriele Lorenzoni