Sabato 8 gennaio 2022, alle ore 17, il Comune di Poggio Nativo, in collaborazione con la locale Parrocchia, ha organizzato presso il Convento San Paolo la presentazione del libro di Giuseppe Manzo ”Sabina magica” edito da Funambolo. Come avvenuto nelle presentazioni che si sono tenute in diversi comuni della Sabina, l’evento sarà l’occasione per riflettere sulla necessità di ritrovare il senso di appartenenza alle nostre comunità anche attraverso il recupero della memoria storica del nostro territorio.
Oltre all’autore interverranno il Sindaco Veronica Diamilla e il Parroco Don Florent.
Nel libro Sabina Magica, Giuseppe Manzo sostiene che il Covid ha reso più appetibili le case e i paesi di campagna per la gente di città, che ha patito il lungo lockdown negli appartamenti dei palazzi, spesso senza verde e spazi adeguati. “Via dalle città nei borghi storici c’è il nostro futuro” ha sostenuto l’architetto e urbanista Stefano Boeri. E i comuni della Sabina hanno molto da offrire alle famiglie e a tutte le persone in cerca di tradizioni, cultura, storia, natura, olio genuino, cibi gustosi e soprattutto una vita tranquilla.
Per cogliere questa occasione e per trasformare in un’opportunità le risorse del PNRR è necessario che le comunità dei nostri borghi siano coese e compatte intorno alle loro amministrazioni. Per questo l’autore propone alle comunità dei paesi reatini di fare propria la cultura della riconciliazione, ovvero mettere fine alle ostilità e riprendere buoni rapporti tra le persone, che è forse una delle leve per risolvere i problemi della vita contemporanea, perché con l’odio non si semina niente.
“Vivere in una comunità”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa pensarsi dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro paese. Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, com’è giusto, per le proprie idee, rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”.
La memoria storica è il cemento fondante delle nostre comunità. Attingere alla memoria storica, come ci aiutano a fare le pagine di questo libro e del precedente di Giuseppe Manzo “I Giovani e la Memoria”, ci permette di riconoscere le nostre radici e di comprendere meglio il presente. La ricchezza di bellezze naturali e di tesori culturali della Sabina merita l’ammirazione di tutti e la consapevolezza delle amministrazioni comunali, di quella regionale e dei cittadini che occorre tornare a realizzare un importante lavoro collettivo di promozione dei nostri borghi, anche attraverso l’organizzazione di eventi culturali, di sagre e di feste in grado di richiamare da altre città e, speriamo anche dall’estero, giovani e famiglie. Per realizzare quest’obiettivo di rilancio del paese e della sua accoglienza, è necessario lavorare insieme, evitando inutili polemiche e seppellendo le dannose divisioni interne che avvelenano la nostra comunità. Perché i nostri paesi, che hanno una grande vocazione turistica e ambientale, hanno potenzialità ancora inespresse e prospettive che abbiamo il dovere di rendere concrete per il bene nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Auguriamoci allora che questo libro sia per tutti uno stimolo importante. Un invito a conoscere presto i nostri paesi e il territorio sabino per chi non ha la fortuna di viverci. Un invito a quanti ci vivono a essere più consapevoli di vivere in un luogo magnifico, assaporando di nuovo il gusto della vita nelle piccole comunità. Sperando che la pandemia ci lasci finalmente un po’ respirare…