Il focus Inps sulle agevolazioni contributive per l’incentivazione dell’occupazione dei lavoratori dipendenti del settore privato, pubblicato oggi, ha lo scopo di illustrare l’impatto di tali interventi su assunzioni e variazioni contrattuali, attraverso il confronto dei dati rilevati nel triennio 2019-2021 (limitatamente ai primi nove mesi dell’anno in corso).
Dal confronto tra gli anni 2019 e 2020 si registra una marcata diminuzione delle assunzioni (-23,6%) e delle trasformazioni contrattuali (-18,6%), per un valore complessivo pari al -23,1%.
Analizzando invece i primi nove mesi 2020 e il corrispondente periodo 2019, si rileva una diminuzione totale del -23,9%, mentre l’analisi dello stesso periodo per gli anni 2021 e 2020 evidenzia ancora una dinamica negativa per le trasformazioni (-6,5%), ma anche un recupero significativo delle assunzioni (+19,4%).
Il numero complessivo di assunzioni e variazioni contrattuali effettuate tramite le agevolazioni contributive è stato di 775mila nel 2019 (su 8,3 milioni di attivazioni complessive), ha superato il milione di unità nel 2020 (su 6,4 milioni di attivazioni complessive) mentre nei primi nove mesi del 2021 ha raggiunto quasi 1,4 milioni (su 5,7 milioni di attivazioni complessive), con un’incidenza che è passata dal 9,2% del 2019 al 16% nel 2020 e a circa il 25% nel 2021.
Tra il 2019 e il 2020 le agevolazioni sono diminuite, con l’eccezione delle trasformazioni dei rapporti di apprendistato che sono invece aumentate del 9,3%. In ogni caso, l’insieme dei rapporti incentivati tra il 2020 e il 2019 ha presentato una crescita del 21% per le assunzioni e del 63% per le variazioni contrattuali, grazie soprattutto all’attivazione degli incentivi previsti dal DL 104/2020.
Considerando i primi nove mesi dei tre anni osservati, si rileva una variazione negativa (-21%) del numero totale dei rapporti incentivati tra il 2020 e il 2019 mentre nel 2021 si riscontra un forte aumento dei rapporti agevolati, sia rispetto al 2020 (+191%) sia rispetto al 2019 (+131%).
Nel periodo gennaio-settembre 2021, i rapporti instaurati con contratto di Apprendistato e Incentivo Donne sono aumentati rispetto al 2020, con una variazione tendenziale del +24% e +14% rispettivamente mentre, rispetto al 2019, emerge una diminuzione del 5% per l’apprendistato e del 6% per l’incentivo donne.
Nel corso del 2021 continua a diminuire il ricorso a Esonero giovani (-64,8% rispetto al 2020 e -74,7% rispetto al 2019).
Decontribuzione sud è la più utilizzata nei primi nove mesi del 2021 (67%), e i rapporti a tempo determinato (51%) e stagionale (21%) costituiscono la componente maggioritaria di tale agevolazione.
I contratti di Apprendistato e i rapporti instaurati con Esonero giovani sono utilizzati maggiormente al Nord del Paese. Decontribuzione Sud invece, per la sua specifica finalità, trova applicazione nelle regioni del Mezzogiorno (per il 68% in sole tre regioni: Campania, Puglia e Sicilia), con una parte residuale rilevata nelle aree del Centro-Nord che riguarda i contratti stipulati con agenzie di somministrazione, per le quali è prevista la possibilità di godere del beneficio contributivo anche se il lavoratore presta la propria attività lavorativa in una regione del Centro-Nord, purché la sede dell’agenzia sia ubicata in aree svantaggiate.
Sia per l’Apprendistato che per Decontribuzione Sud, più del 50% dei rapporti di lavoro viene instaurato con aziende la cui forza lavoro non supera i 15 dipendenti, mentre le assunzioni di giovani con esonero contributivo sono maggiormente concentrate nelle imprese con più di 100 unità (59%).
“Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli; trasporto e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione” è il settore con il maggior numero di rapporti incentivati con riferimento a tutte le tipologie di agevolazione ad eccezione dell’Incentivo Donne, per il quale il settore maggiormente interessato è quello delle “Attività professionali, scientifiche e tecniche; amministrazione e servizi di supporto”. Per la generalità dei rapporti agevolati, il settore con una percentuale di donne più alta rispetto agli uomini risulta essere quello di “Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione; sanità e assistenza sociale”.