Il 30 ottobre il Movimento 5 Stelle ha presentato alla Camera dei Deputati, una mozione sull’emergenza abitativa nel nostro paese, amplificata dalla crisi lavorativa che sta imperversando. Lo scopo è quello di esercitare il diritto alla casa, non attraverso nuove cementificazioni, bensì attraverso l’utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico, cercando di bloccarne le vendite speculative, e delle proprietà immobiliari private che sono state costruite e che sono rimaste invendute. Attualmente in Italia sono 700 mila le richieste per gli alloggi popolari, mentre la fascia di disagio abitativo riguarda almeno 4-5 milioni di italiani. Sulla scia della mozione presentata alla Camera e della crisi abitativa di alcune famiglie reatine i Grilli Parlanti di Rieti intendono richiedere al Comune, secondo l’art. 23 del regolamento comunale approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 17 del 25/02/2009, l’esatto numero e localizzazione delle proprietà comunali, reclamandone il rispetto.
Alcune famiglie reatine sono state accampate davanti agli archi del Palazzo del Comune proprio per rivendicare il diritto alla casa. L’art 23 cita testualmente: “…La locazione dei beni del patrimonio disponibile è soggetta alle norme della legge 431/98. Il Settore competente effettua periodicamente una ricognizione dei beni del patrimonio disponibile che risultano sfitti al fine di programmarne la utilizzazione. Individua pertanto: gli alloggi destinati ad uso abitativo;
La Giunta Comunale, con proprio provvedimento, indica al responsabile del procedimento competente alla emanazione del bando per la locazione degli immobili suddetti, i criteri di valutazione delle richieste e le eventuali priorità per i nuclei familiari in particolari condizioni di disagio economico-sociale”.
Troppe volte il Sindaco Petrangeli e l’Assessore Mariantoni non hanno saputo dare risposte esaustive alla crisi abitativa, nascondendosi dietro il muro del debito creato in un recente passato, ma le proprietà se c’erano prima, ci dovranno pur essere oggi, per cui vorremmo che si faccia chiarezza. Se tra le tante unità abitative dovessero esserci anche vecchie abitazioni o abitazioni rurali, la legge regionale laziale n. 55/98 riguardante l’autorecupero e/o autocostruzione, portata come esempio da estendere in tutto il territorio nazionale nella mozione alla Camera, potrebbe costituire una nuova occasione di lavoro per gli stessi futuri inquilini, che vedrebbero così concretizzarsi concretizzarsi il sogno di una vita.
Il diritto alla casa rientra nella categoria dei diritti fondamentali della persona come, in diverse occasioni, hanno stabilito anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) e la Corte costituzionale. Un diritto che è possibile salvaguardare insieme al suolo e all’ambiente: basta la volontà politica. Il Sindaco Petrangeli dimostri con i fatti di essere vicino alle persone più colpite, dia un segnale forte, faccia qualcosa di ‘normale’, dia un tetto a queste persone.