Processo penale, la ministra Cartabia chiama Canzio a presiedere il gruppo per attuare la riforma

Il presidente emerito della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, già magistrato a Rieti per 18 anni e nel 2016 insignito dal Comune della cittadinanza benemerita, è stato nominato dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, presidente di uno dei tre gruppi di lavoro (in totale sono cinque) dedicati alla riforma del processo penale, per l’attuazione della legge delega di riforma della giustizia penale, approvata dal Parlamento lo scorso 27 settembre. Insieme a Canzio, coordineranno i lavori dei gruppi l’altro presidente emerito della Cassazione Ernesto Lupo, e il presidente emerito della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi. Il decreto, firmato dalla Guardasigilli, è stato pubblicato sul sito ufficiale del ministero e prevede il complessivo coinvolgimento di 48 esperti, tra professori universitari, magistrati e avvocati.

La scelta su Canzio, ormai trasferitosi stabilmente a Milano, dove è docente alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica, e chiamato nel 2020 a dirigere il tribunale di San Marino per ristrutturarne l’organizzazione giudiziaria, è stata suggerita dalle sue numerose esperienze professionali e dall’aver presieduto alcune commissioni ministeriali nominate per varare le più importanti riforme in campo processuale penale degli ultimi anni. Lo stesso Canzio era stato indicato, lo scorso febbraio, come papabile ministro della Giustizia del governo Draghi, ruolo poi ricoperto dalla Cartabia.

I presidenti dei gruppi, insieme ai tecnici dell’ufficio legislativo di via Arenula, avranno il compito di tradurre i criteri di delega, già approvati dal Parlamento, in proposte di norme di modifica del codice di procedura penale, del codice penale e di altre leggi collegate, che confluiranno in schemi di decreto legislativo da sottoporre al Consiglio dei Ministri e poi alle Commissioni parlamentari competenti, per i necessari pareri. Si tratta di una delle riforme indicate tra gli obiettivi del Pnrr, che prevedono in particolare la riduzione del 25 per cento dei tempi medi del processo penale entro i prossimi cinque anni.

Gli altri due gruppi si occuperanno della riforma del sistema sanzionatorio, coordinato da Gian Luigi Gatta, professore ordinario di diritto penale nell’Università degli Studi di Milano e consigliere della ministra della Giustizia, e della giustizia riparativa (coordinato da Adolfo Ceretti, professore ordinario di Criminologia nell’Università di Milano-Bicocca.

Fonte: giustiziari.it