“La cooperativa ha il pieno diritto di assumere i suoi collaboratori secondo le proprie esigenze e può altrettanto scegliere di non rinnovare il contratto ai lavoratori verso i quali siano venuti meno la fiducia e l’interesse nella loro prestazione d’opera. Tali presupposti, indispensabili per un proficuo ed efficace rapporto di lavoro, anche in virtù del particolare servizio che veniva richiesto di cui usufruisce la cittadinanza, non erano più ravvisabili per alcuni lavoratori, i quali si erano resi responsabili di gravi inadempienze, tali da non poter più prefigurare alcun tipo di prestazione lavorativa.
In particolare, uno dei partecipanti al cosiddetto gesto eclatante, il quale percepiva appieno quanto gli spettasse in termini di retribuzione, ha più volte disatteso i propri compiti.
Comprendiamo le difficoltà di tantissimi lavoratori reatini che si trovano in condizioni di disagio non per loro volontà, ma è un aspetto che non è riscontrabile nella situazione in questione, come spiegato in precedenza. Non è quindi comprensibile, almeno per noi, così tanta attenzione da parti di alcuni su un caso che vede tra i danneggiati la cooperativa e, in via indiretta, l’amministrazione comunale, estranea alla vicenda.
Sottolineiamo, inoltre, che i 18 dipendenti della “San Michele Arcangelo” non si sono mai lamentati della loro condizione lavorativa. Quanto avvenuto ieri si tratta, in sostanza, di un caso isolato che nasce dalle colpe del lavoratore e di certo non da responsabilità della cooperativa”.