Proseguono a Rieti le attività per l’avvio del “Centro Cuore Blu”, progetto che ha l’obiettivo di creare una realtà polifunzionale dedicata all’acqua

Acqua

Proseguono le attività per l’avvio del “Centro Cuore Blu”, progetto che la Chiesa di Rieti ha avviato insieme all’associazione “Gruppo di Ricerca Interuniversitario Gecoagri-Landitaly” con l’obiettivo di creare una realtà polifunzionale dedicata all’acqua, a partire dall’eccezionale ricchezza e varietà idrica del territorio reatino.

In questi giorni, la diocesi ha messo a disposizione alcuni locali nel centro storico del capoluogo, presso i quali è in allestimento il centro documentale che servirà da motore scientifico per l’intero progetto. Anche grazie al sostegno di Acea, in questi spazi convergeranno dati, analisi, rilievi cartografici, raccolte iconografiche e archivi prodotti dai componenti dell’associazione in decenni di ricerche. Questi materiali hanno dato vita a pubblicazioni di pregio, mostre didattico-scientifiche di livello nazionale e internazionale, e saranno alla base di nuove indagini e approfondimenti.

Lo scopo è quello di promuovere una rinnovata consapevolezza attorno ai temi dell’acqua e dell’ambiente, ormai centrali negli interessi economici, politici e culturali globali, ma ancor più interessanti in un contesto come quello reatino, tra i più ricchi d’Europa quanto alla risorsa idrica. Un patrimonio da proteggere, conservare e valorizzare in sinergia con le istituzioni e le comunità locali in chiave economica, turistica, sanitaria e culturale.

Nel “Centro Cuore Blu” saranno portati a pieno sviluppo i quattro ambiti di intervento del progetto: documentazione e ricerca; esposizione e sperimentazione; gestione e sviluppo; valorizzazione e fruizione dell’acqua. A partire dal fondo documentario Gecoagri-Landitaly, la sede operativa “Cuore Blu” potrà fornire informazioni e collaborazione utili a tutti i processi di sviluppo economico e sociale che istituzioni e operatori vorranno promuovere.

Un volano che sarà completato dalla seconda fase del progetto, che punta a realizzare in un’ala del monastero Santa Chiara l’esposizione permanente “Umbilicus Italiae vetrina del pianeta acqua”: un percorso di concezione moderna che permetterà ai visitatori di avvicinarsi alla risorsa idrica sia a livello didattico-scientifico che sul piano esperienziale ed emozionale.

“Un luogo così vicino al fiume Velino e tanto radicato nella spiritualità francescana – spiega monsignor Pompili – ci sembra quello più adatto per rinnovare il nostro sguardo su ‘sorella acqua’, perfettamente definita dallo stesso Francesco ‘molto utile’, ‘umile’, ‘preziosa’ e ‘casta’. Quattro aggettivi che ben compresi sanno indicare la centralità di questo bene nella vita umana e indirizzare l’economia e la politica verso un uso giusto e rispettoso delle risorse. Un tema tanto più forte per un territorio come il nostro, che il santo conobbe così ricco d’acqua da poterlo attraversare in barca”.