Di seguito riportiamo integralmente la lettera di ringraziamento che il nostro lettore Marcello ha scritto all’equipe di UTIC e Cardiologia dell’ospedale de Lellis di Rieti:
“Si fa presto a parlare male della sanità, a lamentarsi e a criticare, ma io non posso che essere orgoglioso e riconoscente per la tempestività, professionalità e l’umanità della squadra del 118 e dell’equipe di UTIC e Cardiologia che sono intervenuti nel pomeriggio di giovedì 1° luglio.
Quel giorno, esattamente tre mesi fa, ho avvertito un persistente dolore alle spalle e alle mascelle. Non ho pensato minimamente a qualcosa di grave, ma mio figlio e mia moglie, per fortuna, non sono stati dello stesso parere e così in pochi minuti mi ritrovo circondato dal personale sanitario del 118. Ci tengo a ringraziarli uno per uno iniziando dal dott. Stefano Lorenzini, Michela, Manuel, Peppe e Roberto, cinque professionisti che sono intervenuti per soccorrermi e sostenere la mia famiglia.
Qualcuno potrebbe dire: “hanno fatto solo il loro lavoro” e invece no… hanno fatto molto di più, perché lo hanno fatto nell’urgenza mantenendo tanta delicatezza e sensibilità, doti non così scontate. Corsa in ospedale (infarto del miocardio in corso), codice rosso, Pronto Soccorso e da lì subito in Emodinamica. L’ intervento di disostruzione delle vie coronariche riesce a metà, con l’impianto di tre stent e il timore dei medici che non riuscissi a superare la notte.
Il giorno dopo conosco il dottor Vincenzo Bernardo, il cardiochirurgo che mi ha operato e che, senza mezzi termini, mi mette a conoscenza della gravità della situazione. Due possibilità: tentare una seconda disostruzione per l’impianto di altri stent o essere trasferito a Roma per intervento di by-pass. Sono ad un bivio, ma la sfida la lancia proprio lui. Con l’ausilio del Rotablator, una nuova procedura per la disostruzione delle arterie, crede di poter risolvere il problema.
Accetto e dopo un lungo intervento di angioplastica coronarica, l’urlo liberatorio di tutto lo staff: “Ci siamo riusciti!!!” e la mia tensione in un attimo si è sciolta in una profonda spossatezza fisica e mentale. Un’equipe speciale: io li chiamo Angeli.
Il tenace, instancabile, empatico Vincenzo “San” Bernardo, un grande professionista dal grande cuore! Lo conosci, ti fidi e ti affidi, le dottoresse Tania Dominici e Marzia Schiavoni, precise, determinate e pronte ad accogliere dubbi, paure e domande anche dei familiari.
Grazie a tutti per avermi dato la possibilità di continuare il mio percorso di vita con la mia adorata famiglia: Anna, Diana e Diego. Un ringraziamento a tutto il personale dell’UTIC che svolge ogni giorno il proprio lavoro con impegno e serietà mantenendo il calore del contatto umano, così prezioso e vitale per i pazienti”.
F.to Marcello Fantacci