Il TAR Lazio- III Sezione – con sentenza 9795 del 19 luglio 2021 pubblicata il 14 settembre scorso, ha annullato il decreto interministeriale n.182/2020 con cui il Ministero dell’Istruzione aveva inteso adottare criteri nuovi per un modello nazionale del PEI (piano educativo individualizzato). Un piano che prevedeva, sostanzialmente, una riduzione delle risorse di personale specializzato per l’insegnamento agli alunni con disabilità. Riduzione che nelle intenzioni doveva essere compensata con una formazione da far fare a tutti i docenti della classe.
Un doppio salto pensato, un vero e proprio piano di tagli. Si riduce sugli insegnanti specializzati il sostegno e si utilizzano gli insegnanti della classe ai quali si fa un po’ di formazione, con un risparmio assicurato. Il nucleo di questo progetto era già nella riforma di Renzi, bloccata e ripresa poi dalla ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
I giudici amministrativi, con una sentenza articolata, sono andati giù in modo pesante, annullando tutto il lavoro amministrativo messo in piedi per eccesso di delega. Un buon segnale che, a parere della Uil Scuola, dà uno stop alle riforme amministrative della scuola. Un modo di procedere che ha visto fortemente contraria la Uil ogni volta – come è accaduto nello scorso dicastero – che si è pensato di perseguire un rinnovamento attraverso riforme scolastiche senza consenso e senza condivisione.
La decisione del Tribunale amministrativo mette paletti molto chiari ed offre un filtro di garanzia a questo modo di procedere per via amministrativa, invadendo il campo dei diritti garantiti e costituzionalmente rilevanti. Dopo le molte denunce, le rivendicazioni sindacali e delle categorie interessate, si offre ora una risposta giurisdizionale alla comunità scolastica. Venendo meno la circolare ed il decreto, la Uil Scuola fa appello al ministro dell’Istruzione, al Governo ed a tutte le forze politiche perché si riveda l’intera materia alla luce anche delle evoluzioni normative in atto. Sulle discriminazioni e sulle disabilità si dovrebbe intervenire diversamente rispetto al passato, anche intercettando gli investimenti del PNRR. Oggi la sentenza del Tar Lazio, annullando i provvedimenti con effetto immediato, pone un problema politico, non solo tecnico, cui va data una risposta politica. UIL Scuola