Enrico Miluzzi sarà il secondo assistant coach di Alex Finelli

Lo staff tecnico guidato da Alex Finelli, si arricchisce di un nuovo componente: Enrico Miluzzi è a tutti gli effetti il secondo assistant coach della Real Sebastiani Rieti. Ha firmato un accordo con scadenza 30 giugno 2022.

LA BIOGRAFIA

Nato a Rieti il 15 marzo 1961, Enrico Miluzzi vanta già un trascorso nella Sebastiani: per lui 11 anni di collaborazione con gli staff tecnici dei primi anni 2000, fino alla conquista della serie A proprio insieme all’attuale General Manager Alessandro Giuliani, che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di vice allenatore con Lino Lardo head coach. Una volta conclusa la lunga esperienza reatina, Miluzzi per impegni professionali privati si è spostato a Brescia e lì ha avuto modo di restare nel mondo del basket dando un fattivo contributo alla Basket Più Brescia, nel settore giovanile, dove è rimasto per 5 anni. Poi, prima della pandemia, è stato a Manerbio, dove oltre a proseguire il suo lavoro coi più piccoli, si è cimentato nel campionato di C Silver. Torna ad accostare il suo nome a quello del basket reatino a distanza di 12 anni e lo fa con l’entusiasmo della “prima volta”.

LE DICHIARAZIONI

“Sarà per l’esperienza vissuta precedentemente, ma per me a Rieti il basket è solo la Sebastiani. Già lo scorso anno ci furono dei contatti con la proprietà, ma non si crearono i presupposti per poter portare a compimento il mio ritorno, nonostante il desiderio di entrambi di provarci. Ma nonostante tutto ho seguito sin dall’inizio questo nuovo progetto sportivo, a mio avviso ben strutturato, ambizioso e lungimirante e col ritorno a Rieti di Alessandro Giuliani è stato possibile approfondire ulteriormente i discorsi fino a trovare l’intesa. Arrivo in punta di piedi, ma con la passione di sempre, convinto del fatto che le scelte tecniche operate fin qui in sede di mercato hanno portato a Rieti un allenatore di primissima fascia come Alex Finelli e giocatori di indubbio valore. Ci sono tutti i presupposti per vivere un’annata speciale, ma dovrà essere il campo a dirlo”.