Nuovo appuntamento con la rubrica quindicinale di Rietinvetrina curata dal Centro Antiviolenza Angelita di Rieti LA RUBRICA DI ANGELITA. Oggi parliamo di stalking e stalker:
Continuamente dalle pagine dei quotidiani leggiamo di episodi legati al triste fenomeno dello Stalking. Per Stalking si intende l’insieme dei comportamenti persecutori ripetuti e intrusivi, come minacce, pedinamenti, molestie, telefonate o attenzioni indesiderate, tenuti da una persona nei confronti della propria vittima.
Esso si sostanzia in una serie di condotte vessatorie, sotto forma di minaccia, violenza privata, ingiuria, molestia, atti lesivi e continuativi che sono tali da indurre, nella persona che li subisce, un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore. Non viene richiesta un tipo specifico di condotta affinché si abbia lo stalking ma sarà sufficiente qualsiasi condotta che si estrinsechi in reiterati episodi di minacce o molestie e che possa determinare uno qualsiasi dei tre tipi di eventi appena elencati. I comportamenti tenuti dallo stalker si rifanno, in genere, a due grandi tipologie di azioni, cioè le comunicazioni (messaggi, telefonate, etc.) e le condotte con cui si cerca il confronto diretto con la vittima (inseguimenti, incontri non concordati, minacce verbali).
Lo stalking virtuale, ovverosia quello che non prevede il confronto diretto con la vittima, avviene sempre più frequentemente attraverso servizio di messaggeria, vedi WhatsApp, sms, Messenger.
Tuttavia, è consigliabile bloccare sin da subito il contatto dello stalker ed evitare, così, che questi continui a inviare messaggi indesiderati, oppure sporgere direttamente denuncia alla polizia postale. Lo stalker è una persona che mette in atto comportamenti persecutori nei confronti di una seconda persona, alla quale potrebbe essere legata da una relazione affettiva o professionale. Come purtroppo ci raccontano le cronache, il fenomeno dello stalking può essere sottovalutato, si parte da messaggi o brevi telefonate e si finisce con pedinamenti e minacce.
Spesso si arriva a vere e proprie aggressione a danno della vittima e nei casi estremi ad episodi di omicidio. Attualmente si tende a distinguere, in linea di massima, tra cinque diverse categorie di stalker. Si tratta, evidentemente, di una classificazione non esaustiva ed elaborata al solo fine di permettere agli operatori ed alle vittime di comprendere al meglio la situazione con cui si ha a che fare. La figura dello stalker, dunque, per la maggior parte delle volte potrà essere riconducibile ad uno
dei seguenti tipi:
- Stalker risentito, ovvero la persona che cova risentimento, che agisce per vendetta.
Rientrano in questa categoria gli ex coniugi e in generale chi sia stato lasciato al termine di una relazione sentimentale.
- Stalker bisognoso di affetto
A questa categoria appartengono i soggetti bisognosi di attenzioni che tendono a vedere nella semplice cortesia altrui un sentimento o un’attrazione verso di lui . Al primo rifiuto scatta la persecuzione - Lo stalker corteggiatore
E’ un’altra figura e può essere anche chi mette in atto corteggiamenti in modi e circostanze inopportune spesso con fare troppo insistente, senza rendersene conto per via della scarsa attitudine alle relazioni interpersonali e sociali.
Nella categoria può rientrare anche chi è stato respinto dalla vittima: può trattarsi di una persona che avrebbe voluto instaurare una relazione o di un ex coniuge o partner. In quest’ultimo caso, il soggetto si differenzia dalla prima tipologia esaminata perché accanto al desiderio di ingenerare disagio in modo vendicativo convive, in maniera più marcata, anche quello di recuperare la relazione precedente. Si tratta, in ogni caso, delle due tipologie di cui si sente più di frequente parlare nelle cronache nazionali, anche in relazione a episodi di femminicidio.
L’invito da parte mia, come professionista e come membro del direttivo del Centro Antiviolenza Angelita è di cercare subito aiuto per trovare soluzioni tempestive e quello di denunciare immediatamente lo stalker qualora la situazione degeneri mettendo a rischio la vittima ed i familiari compresi.
Ricordo che il CAV Angelita è attivo tutto l’anno h 24 tramite il numero 377 6979546. Si riceve previo appuntamento presso la sede di via delle Stelle, 14 a Rieti. Inoltre si invita sempre a contattare le forze dell’ordine al numero nazionale 112 in caso di pericolo immediato.
Appuntamento a settembre, per nuovi approfondimenti.