Apprendiamo dalla stampa locale che l’ATER di Rieti è stato condannato dal Tribunale a risarcire una dipendente vittima di Mobbing e demansionamento per una condotta illecita dell’Ente, vale a dire la leggerezza (o forse la bravata?) di qualche suo preposto, che costerà alle casse dell’ATER svariate migliaia di euro per danni e spese legali.
Ci viene riferito che precedentemente un altro lavoratore ha avuto giustizia dal Giudice del Lavoro di Rieti che ha condannato l’Ente a risarcire il danno relativo al demansionamento subìto dal dipendente.
Come non ricordare la presa di posizione di questo sindacato (unitamente alla CISL FP) che quasi due anni fa con un comunicato denunciò la grave situazione che si era creata all’ATER di Rieti?
In quell’occasione dicemmo: “Basterebbe avere contezza delle numerose vertenze in corso e di quelle che saranno intraprese dai dipendenti per rendersi conto che L’ATER di Rieti una volta soccombente avrebbe anche a suo carico un esborso di denaro pubblico per risarcimenti vari e spese legali, in un momento storico nel quale le Amministrazioni hanno bisogno esclusivamente di investire in servizi al cittadino e non certo quello di sperperare denaro pubblico.”
Se quello era un grido di allarme ora c’è la certezza: sono arrivate le prime condanne… che non saranno le ultime, viste quelle pendenti al tribunale e quelle che stanno per essere inziate!…Ci chiediamo e Vi chiediamo: chi pagherà il conto?…
Certamente, in prima battuta, l’ATER (cioè TUTTI NOI!) nel cui “interesse” agiva/no la/le persona/e che con i suoi/loro atti e comportamenti ha/hanno mobbizzato la dipendente e demansionato altri lavoratori.
Occorre tuttavia domandarsi: è giusto che l’ATER si accolli le spese per le esuberanze di chi (volutamente, perché non esiste il Mobbing colposo o per sbaglio) non ha trovato di meglio che vessare un sottoposto?…
In un momento di difficoltà economica come questo, dove Rieti svetta ai primi posti nazionali per gravità della crisi occupazionale e dove le casse del Vs Ente sono tutt’altro che in attivo, non sarebbe forse il caso che ognuno si assuma le proprie responsabilità?
Vi pare giusto che i cittadini che fanno costantemente la fila in banca o alle poste per pagare tasse gabelle ecc. debbano accollarsi l’onere di risarcire i danni provocati da Dirigenti pagati 4000 o 6000 euro al mese?
Noi della UIL (e probabilmente moltissimi cittadini) riteniamo che chi di dovere debba immediatamente attivare le procedure affinché il risarcimento dei danni da mobbing e/o demansionamento venga pagato di tasca propria dal Dirigente responsabile e che così facendo l’Amministrazione dia prova alla comunità che rappresenta che i principi di legalità e uguaglianza di tutti di fronte alle regole costituiscono veramente il tratto distintivo della propria azione e non vuote banalità.
Al riguardo vorremmo segnalare una interessate pronuncia (n. 2028 del 24 marzo 2011) della Corte dei Conti – sezione siciliana – nella quale ci si occupa di una fattispecie di danno erariale scaturita da una condanna dell’amministrazione a risarcire un danno da mobbing. Restiamo in attesa (insieme a tanti cittadini) di sapere quali iniziative saranno intraprese in tal senso.