Sant’Antonio va incontro alla città

Sant’Antonio si rimette in cammino, e stavolta sarà lui ad andare idelmente verso la città, e non la città incontro al santo. Non ci sarà per le note normative di sicurezza in corso la tradizionale processione, ma il prefetto di Rieti Gennaro Capo ha proposto una soluzione alternativa, pensata per accontentare la popolazione pur senza infrangere le misure legislative: la statua di sant’Antonio transiterà per le vie dell la città issata su un automezzo, attraverso tre percorsi ampi e accessibili senza correre il rischio di assembramenti.

È questa la novità del Giugno Antoniano Reatino 2021, presentato in conferenza stampa questa mattina a Palazzo Papale dal vescovo Domenico Pompili, affiancato dal Priore della Pia Unione Sant’Antonio di PadovaMarino Flammini, dai frati della Cappellania e dai rappresentati degli enti che sostengono la manifestazione: Regione LazioFondazione VarroneComune di Rieti e Provincia di Rieti.

Una soluzione pensata per ovviare alle limitazioni conseguenti la pandemia da Covid-19, ma anche per avvicinare le periferie della città al cuore dei festeggiamenti antoniani: un modo per trasformare un limite in un’opportunità, in attesa di poter ritrovare il calore e la vicinanza della tradizionale Processione dei Ceri.

«Abbiamo svolto varie riunioni in merito – ha detto il prefetto Capo – e anche se sono a Rieti da pochissimo tempo conosco la situazione di forte legame tra la città e sant’Antonio. Era un dilemma poter coniugare la normativa con la devozione, per cui ho pensato a una soluzione a cui si è già fatto ricorso in varie parti d’Italia, come ad esempio in Sardegna. Il tutto tenendo conto delle situazioni di vulnerabilità e di con tutte le precauzioni del caso».

L’idea è stata accolta dalla Pia Unione Sant’Antonio di Padova di Rieti, con «disponibilità totale», come ha specificato il priore Marino Flammini.

«Nonostante le difficoltà sia economiche che logistiche siamo riusciti a mettere insieme un programma non solo religioso, ma anche culturale e ricreativo. Dobbiamo ringraziare i contributi che abbiamo avuto, il parroco della Basilica di Sant’Agostino don Marco Traquini, che ci ospita anche quest’anno a causa dei lavori di ristrutturazione e restauro in corso alla chiesa di san Francesco. Di concerto con questura e prefettura rispettermo ovviamente tutte le norme per quanto riguarda accessi e sanificazioni. Avremo concerti e manifestazioni culturali, stage con maestri informatori e la novità importante delle videoproiezioni con le immagini del santo».

Particolarmente corposo il programma liturgico, illustrato da padre Marcello Bonforte.

Il programma si aprirà il 12 giugno alle 18 con l’esplosione dei “colpi scuri” e l’apertura delle porte di Sant’Agostino per la Messa presieduta dalla Cappellania della Pia Unione Sant’Antonio di Padova. Il giorno successivo, festa di Sant’Antonio, sarà il vescovo Domenico Pompili a presiedere la liturgia alle 11.30: nell’occasione sarà ricordato monsignor Lorenzo Chiarinelli.

Dal sapore particolare le Messe vespertine del 19 e del 25 giugno, dedicate rispettivamente al mondo del lavoro e a quello della sanità, particolarmente provati dal perdurare della pandemia: la prima sarà presieduta da don Valerio Shango, direttore dell’Ufficio diocesano Problemi sociali e lavoro; la seconda da don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Salute. Il 27 giugno, a precedere l’uscita in città del santo sarà il pontificale presieduto dal cardinale Raniero Cantalamessa.

Al rientro della statua di Sant’Antonio nella basilica di Sant’Agostino il vescovo Domenico si rivolgerà alla città.

Dal sapore speciale anche l’incontro con i ragazzi autistici della Comunità Laudato si’ Rieti 1 del Centro Sant’Eusanio, che venerdì 18giugno alle ore 16 lanceranno un messaggio con i valori e le prospettive dell’enciclica di papa Francesco.

E non mancheranno momenti di gratitudine e ringraziamento per questo anno segnato dalla malatatia: «Abbiamo in serbo un gesto molto intenso – ha detto padre Marcello – che si svolgerà domenica 27 giugno, quando la reliquia di Antonio sarà portata all’ospedale cittadino de Lellis, perché tutti possano godere della sua intercessione».

Non è mancato il saluto del comune di Rieti, attraverso le parole del vicesindaco Daniele Sinibaldi: «Portare sant’Antonio per le vie della città ci fa rivedere un po’ di luce. C’è attesa ed entusiamo, e non possiamo che ringraziare per lo sforzo fatto per realizzare questa edizione che in questa fase assume valore particolare di ripartenza ritorno alla normalità. Ritornare a vedersi e parlarsi sarà molto bello, e naturalmente come Comune di Rieti faremo la nostra parte».

Presente in conferenza stampa anche l’assessore regionale Claudio Di Berardino: «È un evento importante per Rieti e la sua provincia. Come Regione siamo grati per un programma così completo che ha voluto pensare alle esigenze di tutti, compresi i più deboli, come ammalati e anziani. Un segno importante per la ripartenza e per la fiducia che le istituzioni devono sostenere».

Sempre a Sant’Agostino, ma nel chiostro adiacente la basilica, si svolgeranno gli appuntamenti ricreativi e culturali. Gli spettacoli, tutti alle 21.30 comprendono l’omaggio a Fabrizio De André di Amico Fragile (venerdì 18 giugno), Fabiana Conti in concerto (sabato 19), la messa in scena curata da Sipario Aperto di “Cala dda ssa cerecia”, commedia in vernacolo reatino di Renato Brogelli (martedì 22); ‘Nduccio Suona Tour (venerdì 25, in diretta streaming sul canale YouTube “Tutta la città ne parla”). Spettacolo finale sabato 26 giugno con il concerto di Davide Rossi.

Pur con le restrizioni dovute alla situazione sanitaria si darà spazio alla tradizione delle infiorate artistiche: si parte il 15 e 17 giugno alle ore 16, sempre nel chiostro di Sant’Agostino con il laboratorio curato da Infioritalia, che il 19 realizzerà una composizione in piazza Mazzini. Il giorno successivo nel chiostro saranno saranno realizzate le infiorate artistiche a cura dei rioni cittadini.

Tra gli appuntamenti culturali, il 13 giugno alle 21.30 ci sarà l’inaugurazione della mostra di pittura “Luci e colori per il nostro futuro”: curata da padre Marcello Bonforte resterà aperta al pubblico fino al 27 del mese. In collaborazione con il Comune di Rieti, mercoledì 16 giugno si svolgerà la videoconferenza “Alla luce dei ceri”, curata della professoressa Chiara Lucantoni.

Domenica 20 alle ore 19 si torna nel chiostro di Sant’Agostino per la presentazione del libro “La trattoria del cardinale” di Sabrina Vecchi, alla quale interverranno mons Domenico Pompili e il giornalista Fabio Zavattaro.

Dunque, due le importanti novità di questa edizione, una statua itinerante seppur in una forma inedita ed essenziale, e la partenza del fondo “Pane di Sant’Antonio”, illustrato dal vescovo Domenico: «Si tratta di un microcredito per famiglie in difficoltà o per aziende che hanno fatica a ripartire, prorpio perché Sant’Antonio spinge a moltiplicare il pane che lui dona. I francescani entrarono nel modello economico prevalente, introducendo più alti livelli di umanizzazione. Il pane di sant’Antonio è un esempio concreto per l’oggi».

Lo scopo è dunque quello di sostenere chi arranca in questo momento difficile, attraverso un fondo di garanzia di settantaemila euro iniziali a cui si può accedere chiedendo informazioni e ricevere la documentazione attraverso la mail: fsa@chiesadirieti.it.

Infine, il vescovo ha posto l’accento sulla chiesa di San Francesco: «I lavori di restauro fervono. L’intenzione della Soprintendenza, e ringrazio in particolare la dottoressa Paola Refice, vera sostenitrice dell’iniziativa di recupero, è quella di rendere fruibile la chiesa quanto prima. Si darà priorità al transetto e alle cappelle radiali in esso contenuto, quindi si procederà al lavoro strutturale sui tetti e anche al restauro della superficie decorata degli altari, ivi compreso l’altare maggiore e la ricollocazione degli affreschi ora custoditi nel Palazzo Papale. L’intera operazione ammonta a circa tre milioni di euro, e occorre dire grazie al Mic e alla Prefettura di Rieti che ne è la proprietaria per l’attenzione che hanno manifestato dietro la benevola insistenza della Chiesa di Rieti. Quando non prima di qualche anno, si spera in concomitanza con gli importanti anniversari del 2023, si arriverà a riaprirla completamente al culto, avremo finalmente un’altra Basilica di san Francesco».