FRANCO PROIETTI: COME USCIRE DALLA CRISI?

Franco Proietti

L’inaudito prolungarsi della paralisi della vita amministrativa della città comincia a diventare insopportabile ma, se per accorciare i tempi si fa solo operazione di cosmesi e non si sciolgono veramente i nodi scorsoi che hanno portato all’asfissia, il danno per la città sarà ancor più grave e la coalizione di centro sinistra, insediata a palazzo di città dal voto dei cittadini nella speranza di riuscire a produrre quel radicale cambiamento tanto auspicato, risulterà fallimentare.

I cittadini sono consapevoli che l’abnorme debito lasciato in eredità dalle giunte di centrodestra ha impedito alla nuova compagine amministrativa di dispiegare, durante il suo primo anno di vita, così come avrebbe voluto, la sua azione di governo della città in sintonia con le attese di cambiamento auspicate e sono anche convinti che, le fibrillazioni e i nervosismi che hanno condotto all’attuale stallo, sono anche il frutto delle insoddisfazioni sedimentate in mesi di lavoro durante i quali il voler fare è stato ostacolato dal non poter fare ma, non possono non constatare che alle difficoltà oggettive si sono anche sommate quelle soggettive di una coalizione di forze politiche alcune delle quali, hanno accettato, con non pochi mugugni, la composizione della Giunta e quelle di assessori e consiglieri che non sono riusciti a fare davvero squadra, così come sarebbe stato indispensabile per agire il cambiamento e per fronteggiare le difficoltà finanziarie con le quali si è dovuto subito fare i conti.

Il malessere iniziale, con il passare del tempo, anche perché non si è fatto molto per riassorbirlo durante l’anno trascorso, anziché scemare si è dilatato, alimentato da contrapposizioni espressesi su nodi amministrativi che non possono essere più rinviati senza arrecare danni, non solo agli interessati ma, all’intera città. Malessere esploso fragorosamente in occasione della verifica che avrebbe dovuto dare nuovo impulso all’iniziativa amministrativa della maggioranza e che ha indotto il Sindaco ad azzerare la Giunta comunale.

Se si prende atto che così stanno davvero le cose non è facile immaginare che tutto potrà funzionare in futuro spostando qualche delega e rimescolando le stesse carte ma, ammesso che si ritenga questo l’unico percorso lungo il quale sia possibile incamminarsi, il Sindaco e la coalizione dovranno sentire il dovere di dire ai cittadini su cosa si ricompone la maggioranza e la Giunta e potranno farlo con un minimo di credibilità se sapranno mettere nero su bianco, in armonia con il programma elettorale votato dagli elettori: a) un elenco sintetico, e ordinato secondo delle priorità, delle cose più importanti da fare e sulle quali s’intende agire per arginare il declino della città; b) un programma dettagliato di questioni, che sono sul tavolo degli amministratori da tempo, e sulle quali s’intende assumere l’impegno a decidere entro tempi predefiniti; c) una metodologia operativa che, esaltando la collegialità degli attori principali, assessori e consiglieri e coinvolgendo i cittadini nelle scelte fondamentali, crei le condizioni favorevoli per evitare il ripetersi di condizioni di insofferenza che potrebbero generare, in un futuro, più o meno prossimo, analoghe deprecabili situazioni.

Se si lavora senza ulteriori perdite di tempo, riconoscendosi su quanto sopra esposto, il Sindaco, le diverse componenti della coalizione, i Consiglieri Comunali dovranno riflettere, per rimuoverli, sui motivi che hanno generato e alimentato le incomprensioni sfociate nell’attuale stallo, ribadire la volontà di rilanciare il ruolo di governo della coalizione che ha vinto le elezioni per agire il cambiamento, dare il via alla ricomposizione di un esecutivo condiviso impegnato a fare squadra, garantire alla città che non faranno mancare il fattivo contributo al realizzarsi degli obbiettivi concordati.