A Cittaducale petizione popolare per bloccare la chiusura della filiale Banca Intesa

L’Associazione Commerciale Cittaducale e la popolazione angioina scrivono al dott. Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Intesa San Paolo e all’On. Fabio Melilli; On. Paolo Trancassini; On. Gabriele Lorenzoni al Presidente Regione Lazio Nicola Zingaretti, al Consigliere Fabio Refrigeri, al Presidente della Provincia di Rieti Mariano Calisse, al Sindaco del Comune di Cittaducale Leonardo Ranalli, Ascom Rieti, CNA Rieti.

Di seguito la lettera inviata dall’Associazione Commerciale Cittaducale e dalla popolazione angioina firmataria della petizione:

“Gentile Dottor Monceri
La scrivente Associazione Commercianti Cittaducale, Rieti,  venuta a conoscenza della volontà del gruppo Intesa San Paolo di provvedere alla chiusura della Filiale di Cittaducale, con la presente per presentarLe una serie di decise rimostranze maturate in queste ore. Entro i legittimi programmi di riorganizzazione territoriale attuati da Intesa, la Comunità Civitese di cui qui ci facciamo portavoce grazie ad una una raccolta firme – che nonostante le difficoltà di svolgimento date le restrizioni pandemiche ha raggiunto quota 769 adesioni in appena 36 ore- ritiene fortemente irrispettosa l’annunciata chiusura della Filiale in uno dei Comuni demograficamente ed economicamente più importanti della Provincia. Tale chiusura, se attuata,  aumenterebbe l’handicap dei territori decentrati e costringerebbe le imprese ad una rimodulazione della propria organizzazione entro un quadro più complesso  e meno snello. 

In ordine parleremo prima di tutto, per una questione morale, di una fascia di utenza molto importante verso la quale Le chiediamo di ragionare entro termini di umanità e moralità: gli anziani. La filiale Intesa di Cittaducale rappresenta un autentico presidio  (anche sociale) in un territorio che faticosamente ha subito negli ultimi decenni una serie  di duri accadimenti che hanno indebolito il tessuto economico, primo tra tutti il progressivo smantellamento di un Nucleo industriale importante a favore di un Nucleo Commerciale che non è stato in grado di riassorbire tutti gli ex lavoratori delle fabbriche.

Di conseguenza si sono verificati importanti fenomeni di migrazione che hanno riguardato gran parte della popolazione più giovane, che ha trovato occupazione fuori dalla nostra provincia e spesse volte fuori dalla Regione. Di conseguenza, mi perdoni la premessa, il nostro Comune è un Comune composto in larga misura da una popolazione anziana che vede nella Filiale oggi in pericolo una possibilità di gestione autonoma del proprio patrimonio, anche grazie alla capacità del personale sempre attento alle esigenze di questa fascia di popolazione. Una chiusura della filiale rappresenterebbe per questa utenza  un accadimento drammatico, in quanto vedrebbe costretta un’ampia fascia di vostri clienti spaesati nelle filiali cittadine, costretti ad affidarsi per le operazioni alla collaborazione dei propri familiari che dovrebbero in questo senso fungere da autentico ausilio sia per la mobilità e anche per l’inserimento dei propri congiunti in un contesto di filiale  nuovo e dalla  dimensioni inedite.

Ciò detto Le ricordiamo ora, in maniera incisiva, che il nostro Comune è stato colpito duramente prima che dal Covid dalla tragedia degli eventi sismici del 2016. Tali eventi hanno indebolito il tessuto commerciale, non a caso siamo inseriti nel cratere sismico, e spesse volte il vostro Istituto ha funzionato egregiamente per favorire il commercio e la produzione locale in un momento così drammatico. Pur con la convinzione che altrove non mancheranno consulenti capaci, riteniamo che il Commercio del terzo comune della Provincia di Rieti meriti la presenza di una filiale che funga da autentico partner nello svolgimento delle attività di impresa. Medesimo discorso è valido per il settore artigianale, qui particolarmente forte, per quello della produzione agricola e per quello della produzione industriale.  L’eventuale chiusura poi cozzerebbe con gli interessi del settore edilizio, data la legislazione inerente il Superbonus del 110%.

Ci permettiamo poi di ricordarLe che a Cittaducale ha sede la Scuola Nazionale dei Carabinieri Forestali; l’assenza di un Istituto Bancario sarebbe un disagio per i corsisti e per il personale in pianta stabile e, più in generale, svilirebbe il Nostro Centro Storico di una presenza importante. Le ricordiamo poi, notizie di queste ore, della nascita del Consorzio Unico Industriale del Lazio, che garantirà anche grazie ad impegni presenti in Finanziaria, un probabile rilancio del succitato Nucleo che ricade all’interno del Nostro Comune; ci sembrerebbe davvero fuori luogo una vostra assenza in un momento del genere. 

Pronti  ad ampliare le nostre argomentazioni, forti dell’appoggio della cittadinanza, la invitiamo a riconsiderare insieme agli altri vertici di Intesa la decisione presa. Il nostro consiglio è quello non solo di non chiudere né ridimensionare la filiale, bensì di ampliarla e migliorarla in appeal così da interessare una più ampia fascia di utenza potenziale.  Sappiamo che nelle prossime ore avrà un colloquio con il nostro Primo Cittadino, a cui rivolgiamo un ulteriore appello perché combatta insieme agli altri rappresentanti istituzionali cui è indirizzata per conoscenza questa accorata missiva, insieme a noi, per il mantenimento della Filiale Intesa San Paolo di Cittaducale. Le firme raccolte finora e quelle che continueremo a raccogliere da domani sono a sua disposizione. Speriamo che si giunga presto ad una soluzione della vicenda con un ripensamento di Intesa San Paolo.

Cogliamo l’occasione per invitarla a visitare, appena sarà possibile, il nostro mirabile borgo così che potrà di persona sincerarsi della poca lungimiranza rispetto alla decisione scellerata annunciata nei giorni scorsi che, ne siamo certi, sarà presto un lontano e spiacevole ricordo”.

Associazione Commerciale Cittaducale e la popolazione angioina firmataria della petizione