Chiusura Filiali Intesa Sanpaolo a Rieti, UILCA e UIL: “Chiediamo un atto di coerenza”

“Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in questi giorni, sta portando a completamento l’operazione di integrazione del Gruppo UBI, iniziata circa un anno fa, all’inizio della pandemia, e che il 12 aprile 2021 vedrà, come momento topico, la fusione delle filiali UBI in Intesa Sanpaolo con un notevole coinvolgimento umano ma anche emozionale, per quello che rappresentavano nei territori le varie Banche Popolari che hanno originato UBI Banca, volendosi, dichiarazione dell’azienda, ‘confermare come punto di riferimento della crescita inclusiva, facendo leva sulle eccellenze locali e promuovendo le economie dei territori’.

Contemporaneamente però Intesa Sanpaolo comunicava alle Organizzazioni Sindacali, riunite per affrontare i temi dell’armonizzazione contrattuale delle Lavoratrici e dei Lavoratori delle due Banche, che, a completamento del piano industriale 2018-2021, procederà, in tre successive finestre da giugno a fine anno, alla chiusura e all’accorpamento di circa 500 filiali in tutta Italia.

La UIL e la UILCA, come espresso più volte in passato, sono contrarie ad un processo di desertificazione dei Territori che priva sportelli bancari non solo a molti Cittadini ma a tutto il sistema produttiva di quelle zone lasciandolo alla mercé di potenziali sistemi illegali del credito. In particolare, questa volta, la UIL Rieti con la UILCA Intesa Sanpaolo del Lazio devono denunciare che nella nostra regione questa decisione determinerà nella provincia di Rieti un altro duro colpo con la chiusura nel prossimo giugno di ulteriori quattro sportelli di Intesa Sanpaolo:

• RIETI VIALE MARAINI, 86/90
• RIETI VIA LAMA, 23
• RIETI PIAZZA ADRIANO, 19/20
• CITTADUCALE CORSO MAZZINI, 10
dimenticando, probabilmente, che ha ereditato la storia ed il patrimonio di un importante istituto locale quale la Cassa di Risparmio di Rieti.

Un altro duro colpo perché negli ultimi tre anni la provincia ha già pagato a caro prezzo il disimpegno del sistema bancario verso il territorio sabino. Infatti, a fine 2018, in provincia c’erano ben 65 sportelli bancari presidiati da 358 dipendenti, mentre oggi ci sono 54 sportelli (-16,92%) con 335 dipendenti (-6,42%).

E sarebbero dati già di per sé abbastanza seri nella sua portata, ma che diventano gravi se paragonati all’andamento regionale che vede un calo del 7,78% di sportelli, quindi meno della metà della provincia di Rieti, ed addirittura un aumento del 5,27 degli addetti bancari.

Questo atteggiamento, da parte del mondo del credito, diventa ancor più difficilmente spiegabile se entriamo nel vivo dell’attività bancaria. Infatti, consultando i dati di Banca d’Italia, ci si rende conto che nel periodo 2018-2020 i depositi in provincia sono aumentati del 13,48%, segno di una decisa propensione al risparmio, mentre i prestiti riscontrano la difficoltà del momento ma, nel periodo considerato, segnano pur sempre un + 0,96%, segno che esiste una certa vitalità imprenditoriale, nonostante tutto.

Ma c’è un altro aspetto da criticare fortemente circa la politica industriale delle banche, ed è legato al fenomeno della desertificazione bancaria, e Rieti, purtroppo, non ne è da meno. Sui 73 comuni della provincia, solo 29 avevano uno sportello bancario a fine 2018. A fine 2019, cioè solo un anno dopo, i comuni bancati erano scesi addirittura a 23 con le chiusure, tra l’altro, proprio di Banca Intesa nei comuni di Cottanello, Scandriglia e Petrella Salto (mentre Rocca Sinibalda è stata chiusa nel 2020), a cui si sono aggiunte anche le chiusure di UBI Banca a Montebuono e Montopoli Sabina. Entro breve riceveremo i dati a fine 2020 ma, purtroppo, all’orizzonte non si vede nulla di positivo in tal senso.

È inutile ricordare alle banche la loro funzione sociale, la conoscono bene, e questo ruolo, piaccia o meno, non può essere espletato solamente con il digitale, non si può pensare di stare accanto alle comunità locali tramite un sito, un’App o una piattaforma web. Sono questi strumenti moderni, innovativi, validissimi ma che possono e devono affiancare ed arricchire la presenza fisica e non sostituirla. Lo sportello bancario era e rimane un presidio di legalità e senza questo si lascia, inevitabilmente, spazio alla malavita ed al malaffare.

Bene quindi gli interventi ed il dinamismo degli amministratori locali, a cui dovrà affiancarsi una decisa opera unitaria del mondo sindacale e anche della società civile. Lasciando aperte le banche si lascia aperta la speranza alle tante piccole e medie imprese che da sempre sono la spina dorsale dell’economia italiana.

La UIL Rieti e la UILCA Intesa Sanpaolo del Lazio auspicano e si mobiliteranno INSIEME a tutti quelli che vorranno lavorare in questa direzione affinché Intesa Sanpaolo possa cambiare idea in merito a questa decisione e che voglia effettivamente essere coerente con quanto sta, in questi giorni, comunicando alle Lavoratrici e ai Lavoratori del nuovo Gruppo bancario riguardo ai ‘Valori Fondanti della Integrazione’ che vedono il ‘Territorio e la Comunità’ come uno dei pilastri fondanti di questi Valori”.

UILCA Intesa Sanpaolo Coordinatori Territoriali LAZIO RIETI per Rieti Rocco Zizza
UIL Rieti Alberto Paolucci