Amazon, sindacati Roma e Lazio: “Sciopero 22 marzo è treno da non perdere, partite assemblee a Passo Corese”

“Hanno avuto inizio nella notte del 16 marzo 2021, e proseguiranno durante la settimana, alcune assemblee con i lavoratori Amazon dello stabilimento di Passo Corese, in vista dello sciopero nazionale indetto per il 22 marzo 2021.

Si tratta di un treno che non si può perdere: l’obiettivo, potenzialmente ‘storico’, è quello di far sentire forte e chiara la voce dei lavoratori – migliaia sul nostro territorio – e dei loro rappresentanti. Presso lo stabilimento, che conta circa 1300 dipendenti stabilizzati, e quasi altrettanti a tempo determinato, vengono ‘processati’, ovvero inviati, milioni di pacchi”.

È quanto si legge in una nota della FILT-CGIL di Roma e Lazio, della FIT-CISL Lazio della UIL Trasporti Lazio, in cui si aggiunge che “alle 23.45 e alle 00.45 della notte del 16 marzo, l’adesione complessiva ha superato i 100 lavoratori. Si sono poi tenute altre due assemblee, a cui hanno partecipato rispettivamente 86 e 67 persone.

Sono stati incontri partecipati e occasioni molto importanti di interlocuzione. Le tematiche da porre all’attenzione dell’azienda sono molte, per questo è necessaria l’apertura al dialogo da parte del colosso dell’e-commerce: è emersa preoccupazione per i carichi e per i ritmi di lavoro, per la turnistica, non concertata con il sindacato ma proposta in modo univoco dall’azienda, con scarsissima attenzione alla ‘persona’, e per altri, variegati aspetti del lavoro, tra cui la stabilizzazione dei precari.

C’è poi la fondamentale tematica legata all’attività dei driver, estremamente faticosa e ai limiti dell’insostenibilità, e un altro tema fondamentale: Amazon, già da tempo un colosso, con la pandemia ha ulteriormente aumentato volumi e utili, ma spesso anche il carico di lavoro dei dipendenti.

I lavoratori di Passo Corese hanno sottolineato che, a fronte di volumi aumentati, non corrispondono adeguati premi di produzione: ultimamente l’azienda li ha erogati in maniera unilaterale e senza alcuna concertazione, ma questa tematica dev’essere oggetto trasparente di una contrattazione di secondo livello.

È inaccettabile – si conclude nella nota – che un’azienda che fattura quanto Amazon non sieda insieme al sindacato per concertare un’equa redistribuzione delle proprie risorse”.

FIT-CISL Lazio