Invecchiamento attivo, Di Berardino sul convegno dello SPI CGIL


Oggi pomeriggio l’assessore al Lavoro, Scuola, Formazione, Politiche per la ricostruzione e Personale, Claudio Di Berardino, ha partecipato al convegno “anziani una ricchezza per il territorio” organizzato dalla Spi Cgil di Rieti e Roma est. In particolare l’assessore si è soffermato sul percorso di legge “Norme a tutela della promozione e della valorizzazione dell’invecchiamento attivo”, proposto in Consiglio regionale a agosto, di cui sono firmatari diversi consiglieri. “Il testo – ha detto l’assessore- mette al centro il riconoscimento del ruolo attivo della persona anziana nella comunità, promuovendone la partecipazione alla vita sociale, civile, economica e culturale.

La proposta di legge si compone di 12 articoli e si pone l’obiettivo non solo di ricondurre a sistema tutti gli interventi che già si attuano nel Lazio, ma di implementarli in una logica di programmazione condivisa e coordinata che valorizzi al massimo i risultati e utilizzi al meglio le risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee. Una legge quindi che sostenga nella Regione la realizzazione degli obiettivi e dei valori dell’invecchiamento attivo con un approccio positivo che faccia perno sulle potenzialità delle persone anziane trasformandole da “peso” a “risorsa” per sé stessi ma anche per gli altri. Difatti solo rafforzando il contributo degli anziani alla società, e migliorando la loro indipendenza, è possibile preservare la solidarietà tra le generazioni. La proposta di legge individua i soggetti ed i diversi ruoli che ciascuno deve svolgere per tale finalità, i campi di intervento, gli strumenti e le risorse. I soggetti attuatori di questa legge sono: la Regione, i Comuni, le ASL, le scuole e le Università, i sindacati e le associazioni di volontariato e promozione sociale.

Nella proposta di legge vengono delineate diverse aree in cui può essere promosso l’invecchiamento attivo. Ciascuno di questi ambiti vede la persona anziana, anche con disabilità, sia come promotore-gestore di interventi mirati che come destinatario finale. La formazione permanente, disciplinata all’articolo 4, punta sulla condivisione del patrimonio delle conoscenze con le nuove generazioni. In particolare favorisce il dialogo intergenerazionale; incentiva la mutua formazione anche tra appartenenti a culture differenti; riconosce e promuove il valore della differenza di genere; sostiene le attività delle Università della terza età; valorizza la realizzazione di percorsi di formazione, con il concorso delle imprese e delle Organizzazioni Sindacali, per favorire la trasmissione dei saperi alle nuove generazioni. Viene inoltre promossa la cooperazione con le Università e i Musei, per la realizzazione di progetti che prevedano la disponibilità, da parte delle persone anziane, di tramandare alle giovani generazioni i mestieri, i talenti, le esperienze e le competenze acquisite nell’arco della vita lavorativa”.