Raccogli: “Ringrazio i sanitari che si sono presi cura di mia moglie dopo l’investimento”

“Questa lettera aperta la scrivo all’indomani della dimissione di mia moglie, Luciana Stazi, dal centro riabilitativo di Poggio Mirteto, a seguito di postumi legati ad un investimento stradale.

Il gravissimo incidente di mia moglie ha provocato un calvario durato circa 6 mesi. Dagli istanti successivi l’investimento, in cui c’era il serio rischio di crollo dei parametri vitali, gli operatori del 118 hanno contribuito al primo intervento, determinante, riuscendo a mantenerle nella norma i parametri. Successivamente al pronto soccorso, entrata in codice rosso, gli addetti si prodigarono alquanto per alleviare i primi, pesanti postumi dell’investimento subìto da mia moglie. Ha proseguito poi presso la UOC Traumatologia e Ortopedia, diretto dal dott. Mezzoprete che ha operato in modo esemplare in totale urgenza tre delicatissimi interventi.

Successivamente è stata affidata al centro ADI, responsabile dott. Totaro, con la guida esperta del fisiatra Dott.sa Cherubini e dei riabilitatori grazie anche all’intervento risolutivo del Direttore del Distretto RI1 Dott. Boncompagni. Durante questo percorso mia moglie è stata seguita anche dal reparto UOC Cardiologia in quanto ha avuto contemporaneamente complicazioni cardiache ed infine le assistenti sociali, empaticamente attente ad ogni singola situazione. Da ultimo la dottoressa D’Angeli e l’intero staff del Centro di Poggio Mirteto hanno permesso una permanenza serena e, soprattutto, scientificamente mirata alla riabilitazione piena delle condizioni di mia moglie.

Grazie a tutti Voi che, ognuno nell’ambito delle proprie mansioni e funzioni, specialmente in un momento storico altamente emergenziale in piena pandemia, avete permesso il raggiungimento di simili, elevati standard qualitativi, nel nome di una sanità di eccellenza e davvero a misura di persona.

Per chi mi conosce saprà che nella mia vita non ho mai fatto sconti quando c’era da rivendicare giusti diritti ed alzare la voce di fronte alle inefficienze e sono tutt’ora convinto che è giusto criticare e puntualizzare circostanze carenti quando serve e sempre con il giusto spirito costruttivo, ma è altrettanto doveroso avere il coraggio e l’onestà intellettuale di applaudire quando le cose vanno egregiamente. Il merito è da attribuire a tutte le donne e gli uomini che prestano servizio presso la ASL di Rieti ed al suo Direttore Generale D’Innocenzo, che di fatto ne assume la piena titolarità e responsabilità”.

Natale Raccogli