“L’intervento del prof. Draghi, sul mondo della scuola, lascia perplessi. Nell’affermare che l’anno scolastico debba proseguire, prevedendo attività pomeridiane o da svolgersi nel periodo estivo, mostra di dare per scontato che nulla fino ad oggi sia stato fatto e con una esternazione, da noi giudicata molto discutibile, con un colpo di spugna sia stato messo in discussione tutto il lavoro di mesi e comunicato all’opinione pubblica, alle famiglie e agli alunni la sensazione che quanto finora costruito insieme, non rappresenti nulla…anzi, sia stata una mera perdita di tempo.
Il lavoro che dirigenti, docenti, personale educativo ed ATA hanno fatto e continuano ancora a fare con serietà ed abnegazione, non può essere messo in discussione con frasi ad effetto non tenendo conto della realtà complessa della scuola e anche del fatto che il periodo estivo non rappresenta un momento di vacanza per i docenti, impegnati in scrutini ed esami, a meno che non si voglia cancellare il diritto alle ferie.
Ci fa piacere apprendere che la scuola è al centro dell’attenzione del paese e del mondo della politica, d’altronde siamo abituati a sentircelo dire ad ogni cambio di Governo e siamo perfino concordi nel ritenere che si debba dare una svolta seria e credibile, ma lasciar intendere che finora gli alunni abbiano perso tempo ci sembra ingeneroso, dimenticando che tutta l’organizzazione scolastica, dal nulla, con spirito di sacrifico e abnegazione, ha creato classi virtuali in cui gli alunni, seppur a distanza, hanno potuto continuare il dialogo educativo, hanno sentito di non essere soli, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con docenti e compagni su quanto stava accadendo, riuscendo così a metabolizzare la difficile realtà che stavano vivendo, percependo di avere ancora delle certezze, quelle che la scuola rappresenta.
La scuola è entrata nelle case in punta di piedi e ha visto i docenti lavorare inventandosi nuove modalità di confronto, cercando di tenere il più possibile unito il gruppo classe e per non far restare indietro nessuno.
Gli alunni sono stati raggiunti attraverso gruppi WhatsApp, Classroom disciplinari, video lezioni; si è lavorato in modalità sincrona e asincrona. I docenti hanno sforato spesso e volentieri il proprio orario di servizio, hanno studiato le nuove piattaforme, hanno partecipato a corsi di formazione realizzati ad hoc, hanno lavorato per creare nuovi materiali didattici, pur di proseguire il dialogo educativo.
I dirigenti scolastici sono stati messi a dura prova da adempimenti con assunzioni di responsabilità ben al di sopra delle loro forze, personale amministrativo e tecnico in continua attività e personale ausiliario che si è trovato a dover combattere negli spazi scolastici un virus con mezzi a disposizione mezzi di protezione non propriamente adeguati.
Al prof. Draghi, al quale va tutta la nostra preventiva stima, ci permettiamo umilmente di consigliargli di avvalersi di veri esperti del settore in completa discontinuità con il passato ed affrontare con decisione ma ponderazione i problemi della scuola senza avventurarsi in affermazioni estemporanee, perché in questo nostro mondo “social” basta un giudizio sommario per cancellare mesi di lavoro e dedizione, per dimostrare una volta di più la distanza siderale che esiste tra il mondo della formazione e il mondo delle istituzioni e della politica. Una volta di più, ma soprattutto una volta di troppo”.
Luciano Isceri, segretario provinciale SNALS CONFSAL Rieti