Appello del Centro Antiviolenza Angelita e ANPI Rieti: “Installate panchine rosse”

Appello a tutti i Comuni della Provincia di Rieti, installate panchine rosse, la situazione è sempre più grave

Più di 100 donne sono state uccise nel 2020 e tra Gennaio e Febbraio 2021 si registrano 5 femminicidi , tra cui una minorenne …bollettino di guerra che dovrebbe indignare tutti, un mattatoio quotidiano che si consuma nell’indifferenza di molti.

Tanta amarezza nel constatare che si fanno convegni sulla violenza di genere, campagne in difesa della famiglia, installazione di panchine rosse, simbolo della violenza contro le donne, ma intanto le donne continuano a morire per mano del proprio compagno e con dinamiche simili: uomini che non accettano la fine della storia e cominciano a perseguitarle fino a farle morire.

…“o mia o di nessun altro” …inizia a fare paura e la libertà nelle relazioni di coppia è sempre più minacciata.

Come mamma, come Presidente di un centro antiviolenza e come donna, inizio ad aver paura e mi rendo conto che i casi di violenza sono in aumento vertiginoso rispetto agli anni passati ed occorre intervenire con leggi più severe.

Basta assistere a riduzioni di pene per gli assassini, basta parlare di delitto passionale. Sicuramente ad aggravare la situazione c’è la crisi economica, ma il problema fondamentalmente è culturale. Le Istituzioni e le Forze dell’Ordine dovrebbero ascoltare ogni giorno chi si trova in prima linea a contatto con i drammi delle donne, dei giovani e delle persone anziane, l’attenzione non va mai abbassata.

Come ogni mese, pertanto rinnovo l’invito a tutti i Comuni della Provincia ad installare la Panchina Rossa, simbolo che ha lo scopo di ricordare le donne che non ci sono più, portate via dall’odio e dalla violenza di un uomo di cui si fidava. Mi spiace ad oggi constatare che è rimasta inascoltata la richiesta fatta dal Centro Antiviolenza Angelita insieme all’ ANPI sez Rieti al Sindaco di Petrella Salto per l’installazione della panchina in un giardino pubblico.

E pensare che proprio nel comune sopracitato, venne condannata a morte la bella Beatrice Cenci con decapitazione, colpevole di aver organizzato l’assassinio del capofamiglia Francesco che più volte aveva abusato di lei.

Al momento dell’esecuzione B.Paolucci, Agente del Duca d’Este così scrisse al suo Signore “…questa mattina hanno fatto morire in Ponte quella donna de’Cenci; et la morte della giovane Beatrice ch’era assai bella et di bellissima vita ha commosso tutta Roma a compassione”.

Il processo vide il popolo schierarsi in maggioranza a favore della giovane, il cui parricidio fu giustificato dal comportamento efferato dell’indegno genitore che però era un nobile e la sua morte non poteva rimanere impunita.

Troppe donne subiscono e troppi preferiscono che non se ne parli, questa è la cosa grave… se lasciamo cadere tutto nel silenzio più assoluto, uccidiamo due volte una donna e con essa una moglie, una compagna, una nonna, un’adolescente”.

Centro Antiviolenza Angelita e ANPI sezione Rieti