Nuovo appuntamento su Rietinvetrina con la RUBRICA DI ANGELITA. Di seguito l’articolo a firma di Diego Bernardinetti (nella foto):
Mi chiamo Diego Bernardinetti e sono iscritto al secondo anno di Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli studi di L’Aquila. Nell’ultimo periodo mi sono avvicinato al tristemente noto fenomeno del femminicidio, in particolare durante il periodo di pandemia Covid e ne ho voluto approfondire gli aspetti nell’articolo de “La Rubrica di Angelita”.
Nel 2020 la lista dei femminicidi in Italia conta 72 vittime. Una ogni 5 giorni tanto per comprendere la frequenza di questo tragico fenomeno. Ognuna di queste donne ha in comune il fatto di essere stata oggetto di violenza da parte dell’uomo che dichiarava di amarle, con il quale condividevano i momenti della loro vita quotidiana. Questi dati sono ancora più inquietanti e drammatici se si pensa a quante di esse sono, per fortuna, riuscite a salvarsi per miracolo dalla collera del loro carnefice.
Tra queste vi è anche la fidanzata del noto rapper e influencer 1727Wrldstar, diventato famoso e virale grazie ai social per il suo ‘’ho preso il muro fratellì’’ che gli ha portato visibilità e notorietà, in particolare tra il pubblico giovanile. Non era la prima occasione in cui la ragazza subìva maltrattamenti, ma la violenza con la quale il rapper si è scagliato contro di lei l’ultima volta, precisamente il 22 gennaio 2020, stavano per costargli la vita. Difatti la ragazza è stata picchiata sia con una spranga che con una mazza di ferro che le hanno procurato contusioni, fratture nella zona del costato e lesioni al timpano.
La ragazza è stata refertata con una prognosi di un mese ma per fortuna non rischia la vita. In un primo momento la giovane donna era anche riuscita a scappare in strada, ma una volta raggiunta dal fidanzato, è stata costretta con la forza a tornare nuovamente nella loro abitazione dove ha continuato a subire percosse. L’intervento congiunto dell’Unità di Soccorso e dei Carabinieri sono stati provvidenziali per salvargli la vita. La tempestività delle operazioni ha infatti permesso alle forze dell’ordine di strappare appena in tempo la donna dalle grinfie del proprio carnefice. Tutto questo però, è stato possibile solo grazie alla disperata telefonata che la ragazza ha effettuato a sua madre, avvenuta durante la corsa in strada effettuata nel tentativo di fuggire dalla furia cieca del suo oppressore. La madre della ragazza, preoccupata dalla situazione, ha infatti allertato il 112 che ha evitato accadesse l’ennesima, triste, tragedia. Il rapper romano è stato arrestato e dovrà rispondere dei reati di “maltrattamenti in famiglia”, “lesioni personali aggravate” e di “detenzione illecita di sostanze stupefacenti”.
Premesso come dovremmo interrogarci su come possano tali personaggi prendere visibilità e rendersi disponibili come modello di riferimento per i giovani, i quali con il rischio di emularli, possono ricorrere alla violenza gratuita alimentando l’odio nei confronti del prossimo, questi eventi così crudi e violenti, dovrebbero poter cessare una volta per tutte in modo tale da non dover più riferire storie drammatiche come questa. La realtà dei fatti è però ben diversa. Finchè ci sarà anche un solo caso di violenza sulle donne, occorre infatti parlarne per rendere consapevoli le persone che la violenza domestica è un fenomeno ed una realtà ancora presente nella nostra società. Bisogna essere tutti uniti, insieme alle Istituzioni, nella lotta contro la violenza sulle donne; bisogna stigmatizzare tutti quei casi che coinvolgono la violenza familiare e domestica affinchè un giorno questa battaglia possa dichiararsi finalmente vinta e conclusa.
Nel frattempo e in attesa che arrivi quel giorno, è importante cercare di arrivare al cuore delle donne, affinchè comprendano che non sono mai sole. Che c’è sempre una seconda possibilità. Che questa possibilità si chiama denuncia. Denunciare chi maltratta, chi abusa e chi difende il proprio operato valutandolo come messo in atto ‘’per amore’’. Non c’è e non esiste amore in chi dice di amarci e poi ricorre alla violenza.
A questo proposito al Centro Antiviolenza Angelita dove ho svolto tirocinio è stato attivato da un anno un servizio di chat al numero 377 6979546, così da permettere alle vittime un servizio veloce e senza destare sospetto al convivente.
Con la viva speranza di avere sempre più donne pronte a volersi bene e quindi denunciare, desidero ringraziare la Presidente del CAV Angelita, la dott.ssa Silena D’Angeli per avermi dato l’opportunità di sostenere il tirocinio pre-lauream in un momento così difficoltoso, che impedisce contatti ravvicinati, la mia tutor, dott.ssa Debora Colantoni e l’intero staff del Centro per avermi dato la possibilità di effettuare questa esperienza di formazione che sarà importante per il proseguo della mia vita universitaria e lavorativa.
Diego Bernardinetti