Saldo negativo per l’occupazione nel Reatino da aprile a giugno 2013 con una previsione di 210 nuovi posti di lavoro a fronte di 250 che invece il lavoro lo perderanno.
Queste le previsioni elaborate per il secondo trimestre 2013 nell’ambito del Monitoraggio Excelsior trimestrale di Unioncamere dei fabbisogni professionali delle imprese italiane a livello provinciale per i settori industria e servizi che è pubblicato in forma integrale sul sito www.ri.camcom.it nella sezione “Studi e pubblicazioni”.
Dai dati del monitoraggio emerge, tra l’altro, che il 24,5% delle nuove assunzioni previste nel Reatino saranno stagionali, che per il 69,7% riguarderanno il settore dei servizi e per il 30,3% quello dell’industria, che le aziende assumeranno per il 63% personale con esperienza e che per il 4,3% si tratterà di laureati, per il 36,1% di personale con livello di istruzione secondario e post secondario e per il 29,3% di lavoratori e lavoratrici con qualifica professionale.
“Sono dati che confermano purtroppo che la crisi sta continuando a manifestare i suoi effetti, – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini – con particolare intensità nel nostro territorio”. A livello nazionale le previsioni occupazionali per questo secondo trimestre 2013 comprendendo sia lavoratori dipendenti che collaboratori, se confrontate con lo stesso periodo dello scorso anno, mostrano solo variazioni negative: complessivamente si tratta di 55mila entrate in meno (dalle 287mila del II trimestre 2012 alle poco più di 232mila del II trimestre di quest’anno), di cui 36mila di lavoratori dipendenti (anche stagionali) e 18.900 di contratti atipici e interinali.
E con oltre 196.200 contratti cessati nel trimestre (contro i quasi 189mila registrati tra aprile e giugno dello scorso anno), la differenza tra nuovi contratti e uscite di personale risulta positiva (+36mila) ma ben più contenuta rispetto al II trimestre 2012 (+98.200). Unica nota (parzialmente) positiva del quadro che emerge dalla previsioni delle imprese è che, soprattutto per l’incremento delle assunzioni a carattere stagionale, la quota di entrate di lavoratori subordinati per le quali le imprese appaiono disponibili ad assumere giovani con meno di 30 anni risulta in salita dal 28 al 30% tra il I e il II trimestre dell’anno sebbene ciò avverrà in prevalenza per la maggior richiesta proveniente dalle imprese del settore turistico e della ristorazione.