Il risanamento del bilancio comunale, fin dall’insediamento della nuova amministrazione, è iniziato dalla riduzione dei costi della politica. Un assessore in meno rispetto a quelli possibili, riduzione degli emolumenti del 15 per cento degli amministratori, drastica riduzione (un azzeramento se confrontato con la precedente amministrazione) dei cosiddetti articoli 90, cioè delle collaborazione direttamente collegate all’attività dell’amministrazione, che pure sarebbero utili per dispiegare l’azione di governo.
Abbiamo proseguito con il bilancio 2013, che il Consiglio comunale si accinge ad approvare. Un esame analitico dei costi della politica evidenzia, rispetto agli anni passati, una riduzione generalizzata delle spese di mantenimento degli organi politici del Comune: le indennità di carica agli Amministratori e di presenza ai Consiglieri, le spese per il funzionamento del Consiglio comunale delle Commissioni e dei Gruppi consiliari, il rimborso spese sostenute dai componenti degli organi istituzionali, le spese di funzionamento degli assessorati e della presidenza del consiglio.
Da oltre un milione di euro nel 2011 (1.045.330,73 per la precisione) siamo passati a circa 700.000 euro nel 2013 (693.100,00), e siamo intenzionati ad andare ancora oltre. Per ora abbiamo risparmiato circa 403.000 euro, pari al 38 per cento. Gli stanziamenti per iniziative politiche e le spese di funzionamento sono state abbattute del 65 per cento.
Prima di chiedere sacrifici ai cittadini, per risanare il bilancio comunale, che è un bene comune per tutti, abbiamo fatto la nostra parte. E’ una questione di stile, che ci preme sottolineare.