“Il Dipartimento di Linguistica, docenti di Lettere e Religione dell’IIS Aldo Moro di Passo Corese, manifesta con urgenza il bisogno di una contronarrazione della didattica in questo terribile periodo di emergenza sanitaria. Si è chiesto agli insegnanti di adeguarsi a Linee Guida per la DDI che non erano sostenute da adeguata formazione. Si è chiesto di passare alla DDI senza adeguate tutele legislative, senza curarsi della formazione e neppure di fornire i dispositivi necessari.
Si è chiesto poi di passare alla didattica mista, tra alunni presenti e a distanza, cercando di uniformare un’offerta formativa che, nei fatti, è diventata un sostegno più psicologico che didattico per alunni che sono spaventati, sempre più fragili e soli, con famiglie che non acquistano i libri di testo perché non hanno più un lavoro.
Infine il Ministero comunica le date delle prove Invalsi previste per questo anno scolastico distopico ed assolutamente frammentato. La misura è colma, tutto questo è inaccettabile. Inaccettabile è che ci si chieda di continuare la didattica come se nulla stia accadendo fuori dagli schermi e dalle aule che oggi tornano ad essere animate da alunni che portano con sé il peso di mesi di solitudine.
Inaccettabile che si pretenda di considerare la modalità a distanza, che è stata inserita in un contesto di eccezionalità e urgenza, come didattica efficace rivolta ad adolescenti. Inaccettabile è che si pretenda di far apprendere contenuti e competenze soltanto attraverso uno schermo, nel migliore dei casi di 15″
Inaccettabile è che si chieda una valutazione per obiettivi comuni, le prove Invalsi, quando la didattica si è trasformata in un esperimento, completamente individualizzato e fortemente limitato, pensato per le specifiche problematiche date dalla situazione di emergenza sanitaria che viviamo, nonché dalle disponibilità infrastrutturali che non sono state migliorate dal marzo 2020 ad oggi.
Inaccettabile è, ancor di più, che si mettano in previsione comunque prove nazionali quando siamo chiusi nelle regioni e ci confrontiamo – ove possibile – con pochi familiari, mentre i DPCM ci chiedono di ridurre al minimo indispensabile gli spostamenti.
A tutto questo non possiamo non reagire. Lo faremo con i fatti, nel rispetto delle normative vigenti, anche per il mezzo della disobbedienza civile, se dovesse servire a scrivere una contronarrazione più realistica e veritiera di quello che i docenti della scuola pubblica italiana sono chiamati ad affrontare oggi”. Il Dipartimento di Linguistica – Istituto d’Istruzione Superiore “Statista Aldo Moro”.