Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto varato dal Governo il 15 settembre 2020 che ripartisce tra i Comuni delle aree interne e montane italiani 210 milioni di euro per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori.
Al Lazio arrivano poco più di 23 milioni di euro ripartiti su 185 Comuni spalmati su tre annualità, ma i fondi del 2020 saranno da spendere subito, entro il 31 dicembre.
“Siamo estremamente soddisfatti che questi fondi siano stati sbloccati, aspettavamo da tempo che arrivassero e ora finalmente sono disponibili. Dei 378 Comuni del Lazio, 254 sono sotto i 5000 abitanti, molti di questi si trovano in aree interne o montane e vivono una grave crisi legata allo spopolamento, crisi aggravata dalla pandemia da COVID-19. Questi fondi, che vanno a toccare il comparto commerciale, artigianale ed economico, sono linfa vitale per delle realtà così belle eppure così fragili.
L’Italia vive di borghi, sono la spina dorsale della nostra storia e delle nostre tradizioni ed è importante che vengano protetti e incentivati. Investire su di essi, credere nella capacità di rinascere è uno dei punti focali che il Governo non dovrebbe mai dimenticare. Questa è un’occasione importante che sono sicuro sarà sfruttata al meglio dai beneficiari, Anci Lazio è pronta ad aiutare.“ Così il Presidente di ANCI Lazio, Riccardo Varone.
“Un passo importante per i piccoli Comuni delle aree interne – spiega Lubiana Restaini, coordinatrice della Consulta dei Piccoli Comuni di ANCI Lazio – per sostenere quelle attività commerciali di prossimità fondamentali per la vita di queste realtà così piccoli, spesso vissute soprattutto da anziani che hanno maggiori difficoltà a spostarsi per i servizi necessari.
Queste realtà commerciali non hanno solo un ruolo economico, non sono semplici “negozi”, si tratta di veri e propri aggregatori sociali. Un bar, un negozio di alimentari o di abbigliamento, un piccolo emporio, un forno, sono realtà fatte da persone che vivono il paese e conservano, con la loro attività, anche la memoria stessa di quel territorio. Ogni aiuto è di importanza cruciale per la stessa sopravvivenza di quei Comuni, con la concreta speranza che oltre a questi arrivino anche politiche strutturali che diano nuova vita ai territori e la possibilità a tanti giovani di tornare a credere in questi paesi. Adesso i Comuni devono fare in fretta e preparare il bando per i fondi del 2020, così da consentire a tutte le attività commerciali, artigianali ed economiche di poter utilizzare ed investire queste risorse.”
Beneficiari dei 23 milioni di euro
Per la definizione della platea dei Comuni beneficiari (scarica la ripartizione per il Lazio) è stato utilizzato il criterio della perifericità e della minore dimensione demografica. La classificazione risale al 2014 ed è stata promossa all’interno della Strategia nazionale per le Aree interne.
Quali aziende da sostenere
I Comuni possono utilizzare il contributo assegnato con il Dpcm firmato dal Sottosegretario Fraccaro, per la realizzazione di azioni di sostegno economico in favore di piccole e micro imprese, anche al fine di contenere l’impatto dell’epidemia da Covid-19, che: svolgano attività economiche attraverso un’unità operativa ubicata nei territori dei Comuni, ovvero intraprendano nuove attività economiche nei suddetti territori comunali; sono regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese; non sono in stato di liquidazione o di fallimento e non sono soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo.
Quali azioni di sostegno
Le azioni di sostegno economico possono ricomprendere: erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione; iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza, attraverso l’attribuzione alle imprese di contributi in conto capitale ovvero l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti.