Il Cammino Neocatecumenale ha concluso ieri 28 aprile la terza domenica della Missione nelle piazze Vittorio Emanuele e Cavour in occasione dell’Anno della Fede e lo ha fatto seguendo con generosità ed amore l’invito di Papa Francesco che, salutando catechisti, giovani, famiglie, anziani e bambini nel “Regina Coeli”, in piazza San Pietro, all’inizio della Missione che sta riguardando diecimila piazze nel mondo, aveva detto: "Sono lieto di salutare i numerosi membri di Movimenti e Associazioni presenti a questo nostro momento di preghiera, in particolare le Comunità neocatecumenali, che iniziano una speciale missione nelle piazze. Invito tutti a portare la Buona Notizia in ogni ambiente di vita, con dolcezza e rispetto! Andate nelle piazze e annunciate Gesù Cristo, il Nostro Salvatore".
A queste parole del pontefice si sono uniformate le comunità neocatecumenali reatine, per dare una testimonianza di come la Chiesa di Rieti sia viva, operi anche se in mezzo a tante difficoltà e sia capace di dimostrare il suo volto giovane attraverso i ragazzi e le ragazze, gli operai e gli universitari che seguono il Cammino neocatecumenale ed animano il momento di preghiera negli spazi pubblici attraverso la recita dei vespri, dando catechesi e testimonianze sulla loro vita, affermando con forza come Gesù abbia operato in loro con la Parola. E tutto ciò accompagnato da canti con testi tratti dal Vangelo e dalla Bibbia, con balli a ragione della gioia che è nei loro cuori.
Per entrare meglio e capire il senso di questa importante iniziativa rivolta a dare un contributo a tutto il progetto di nuova evangelizzazione promosso prima da Giovanni Paolo II, poi da Benedetto XVI e ora da Papa Francesco,, domenica mattina la rubrica “A Sua Immagine“ di RAI 1, ha intervistato il fondatore del Cammino neocatecumenale Kiko Arguello. Le telecamere della RAI sono poi entrate nella casa romana di una coppia di sposi reatini: Claudia Conti e PierPaolo Marabitti, intervistandoli insieme ai loro sette figli, tutti impegnati nella Missione di Roma.
Accanto all’edicola di piazza Vittorio Emanuele e al monumento alla Lira di piazza Cavour sono tornati ancora una volta questi nutriti gruppi di laici, uomini e donne, sposi con i loro bambini anche in carrozzina, giovani e ragazze e lo faranno per altre due domeniche (5 e 12 maggio) con i loro parroci e sacerdoti. Questa nuova evangelizzazione è una delle tante risposte della Chiesa cattolica ai processi di scristianizzazione, desacralizzazione e laicizzazione di questo inizio di secolo che ha investito l’Europa. La Chiesa dimostra di essere capace di lasciare il tempio per seguire Gesù in una nuova predicazione dell’Amore e per andare all’incontro con l’uomo e la donna di questi tempi caratterizzati da grandi contrasti e divisioni, avvicinando persone che non entrano più nelle basiliche e nei luoghi sacri, che spesso sono afflitte e logorate dalla solitudine e dall’angoscia, dalla droga e dall’alcol, moltissime dalla disperazione per non avere lavoro, altre prima illuse e poi tradite dalla politica.
La Chiesa recupera così quegli ambiti, i giardini e le piazze, dove sostano pensionati, disoccupati, agnostici e disattenti e li disturba con una breve e rapida predicazione affidata ai giovani. Affronta temi esistenziali che sono stati portati la prima volta al mondo dagli Apostoli e dalle prime comunità cristiane, come l’annuncio del kerigma, la buona notizia della salvezza attraverso l’accoglienza del vangelo di Gesù. Molti passanti si fermano, molti sono stupiti di vedere tanti giovani, altri sono attratti dai canti accompagnati da chitarre e cembali, altri se ne vanno accettando gli inviti distribuiti dai neocatecumenali, perché se uno si sentirà chiamato, potrà proseguire l’ascolto della buona notizia seguendo una catechesi programmate in quaresima e in avvento, in una delle parrocchie cittadine dove è presente l’esperienza del Cammino come in quelle di S. Francesco Nuovo a Piazza Tevere, di Sant’Agostino a piazza Mazzini, di San Michele Arcangelo a piazza Cavour.