LA STORIA DI FLORIANA E ALESSIO è narrata dalla direttrice della CNA Rieti, Enza Bufacchi.
Dall’Australia a Campoloniano il tratto non è breve, ma è quello compiuto da Floriana e Alessio nel 2018.
Soci nell’attività, compagni nella vita, siciliana lei, reatino lui, classe ‘88, come poi si chiamerà il loro ristorante, si sono infatti conosciuti a Sydney, dove entrambi erano approdati 5 anni prima con motivazioni diverse.
Tante esperienze vissute separatamente, poi l’incontro a “Cucunetta”, un bellissimo ristorante italiano, lui in cucina, lei in sala, proprio come oggi a “Classe 88”.
“Sulla soglia dei trent’anni”, racconta Floriana, “ci siamo posti l’interrogativo se rimanere in Australia, che è un gran bel Paese, o se tornare in Italia”. Alla fine a convincerli è stata “la malinconia di tanti Italiani” che sono rimasti lì, si sono realizzati, ma conservano nel tempo il rammarico di non essere tornati.
Allora Alessio e Floriana si sono detti: “E’ il momento di tornare e provarci” e così a febbraio del 2018 sono approdati a Rieti con il loro sogno nel cassetto: aprire un ristorante.
Appena arrivati hanno cominciato a cercare un locale. La ricerca si è rivelata oltremodo difficile, tanto che stavano per rinunciare e trasferirsi in Sicilia ma, quando ormai tutto sembrava perduto, ecco spuntare finalmente la soluzione.
Da quel momento si sono messi al lavoro e a Novembre hanno aperto il loro ristorante, “io sempre in sala, lui sempre in cucina”, dice Floriana.
“Noi facciamo solo pesce”, e qui nel racconto entra in scena il cuoco, “facciamo pochi piatti”, “cambiamo spesso il menù”, “perchè lavoriamo pesce fresco e, per star dietro alla qualità, dobbiamo assecondare la stagionalità”. “Il menù prevede quattro antipasti, tre primi, tre secondi e infine tre o quattro dolci”.
Il locale è delizioso, accogliente, con la cucina a vista, non solo “perchè la cucina è il motore del ristorante”, dice Alessio, che forse vorrebbe dire il cuore, ma anche perchè “lavoro da tredici anni in un ristorante” e, con la cucina in bella vista, “puoi stabilire un rapporto con i clienti” o “almeno dire ciao”.
In cucina ad aiutare Alessio c’è Federico e in sala ad aiutare Floriana c’è Massimiliano, due giovanissimi e bravissimi ragazzi con i quali si è stabilito un vero sodalizio.
Il ristorante ha avuto subito un bel riscontro di “pubblico”, tanti clienti, e di “critica” con l’inserimento nella guida di “La Repubblica”.
Poi è arrivato il lockdown, ma Alessio e Floriana non si sono persi d’animo e hanno cominciato a portare le pietanze a casa dei clienti e, siccome nelle situazioni di crisi bisogna essere “versatili”, hanno ideato, “per rendere più appetibile l’asporto” e limitatamente a questo periodo, una versione rielaborata del “fish and chip”, il più classico degli street food.
Nonostante il periodo non facile, Alessio e Floriana sono “contenti” e conservano una “ambizione” che è anche un valore: “non svenderci mai, tenere alta la qualità e la ricerca dei prodotti”.
Saranno stati “pazzi” questi ragazzi, come dicevano loro i genitori, prima quando sono partiti, perchè partivano, e poi, quando sono tornati, perché tornavano, per di più con l’idea di aprire un loro ristorante!
Ma “le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia”, scriveva Erasmo da Rotterdam.
E “Classe 88” è sicuramente la migliore idea di Floriana e Alessio!
(Le foto sono state scattate prima dell’entrata in vigore delle misure anti-covid).
“Classe 88”
Via Sandro Pertini, 320 – Rieti
Tel. 349 468 3176
Fb: Classe88
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