“Siamo arrivati alla vigilia del piano ferie e le promesse non sono state mantenute dagli alti vertici del Dipartimento", a dichiararlo in una nota Federica Petrelli della segreteria territoriale FNS CISL di Roma Capitale e Rieti.
"Anche durante le festività pasquali – continua Petrelli – sono arrivati detenuti dagli altri Istituti laziali e presso la C.C. di Rieti N.C. abbiamo abbondantemente superato i 300 ristretti che, a differenza di quanto era stato pronosticato, non sono tutti “tranquilli” e in buona salute ma sempre più spesso vediamo giungere stranieri con gravi problemi fisici e/o psichici”.
“Certamente nella situazione attuale, in piena emergenza carceri, con il sovraffollamento dei Penitenziari italiani, – continua Petrelli – i nostri numeri faranno ridere qualcuno ma, l’esperimento che all’inizio era stato denominato progetto “vigilanza dinamica” per noi è diventata una “vigilanza ai limiti della sicurezza”.
Il personale di Polizia Penitenziaria, già duramente colpito nei numeri, si trova quotidianamente a lavorare con difficoltà insormontabili anche alla luce del fatto che manca un patto di deresponsabilizzazione degli Agenti peraltro chiesto dalla FNS CISL al Capo del Dipartimento. A ciò si aggiunga che gli automatismi che dovevano fare dell’istituto di Rieti un modello di avanguardia della tecnologia penitenziaria sono mal funzionanti e, cosa più grave, ad oggi manca l’assistenza sanitaria h24.
Tutte le organizzazioni sindacali, anche congiuntamente, hanno chiesto all’Azienda Sanitaria locale, dal 2009, anno di apertura, ad oggi, un impegno concreto per garantire una copertura sanitaria continua visto che attualmente e paradossalmente se due detenuti hanno bisogno dopo le ore 22.00 di un antidolorifico per il mal di denti occorre chiamare la guardia medica pregiudicando l’ordine e la sicurezza dell’Istituto.
"Per tali motivi, – conclude Petrelli – la FNS CISL intende richiamare alla responsabilità l’Amministrazione su delle problematiche così delicate,attendendo risposte solerti e concrete in grado di consentire al personale della Polizia Penitenziaria di assolvere al meglio le proprie funzioni".