Questa è una storia che parte da lontanto: una ragazza, Stefania Collepiccolo, nata a Rieti il 19 marzo 1985, ma residente fino all’età di 20 anni in un piccolo paese della Sabina, Mompeo, terra indiscussa dell’olio dop e di paesaggi incantevoli.
Decide di trasferirsi al Nord, la vita all’inizio non è molto facile, ma l’arte di arrangiarsi è insita in tutti noi e quindi, dopo una dolce maternità, entra nel mercato del lavoro come bracciante agricola nelle terre del Piemonte e precisamente a Cuneo.
Anni di sacrifici e restrizioni ma, ad un certo punto, pensa rilevare una azienda che aveva deciso di chiudere. Panico iniziale, ma poi parte in quarta, prende in affitto alcuni terreni e con grande coraggio ripristina le serre ormai in abbandono, risultato? Crea una sua azienda agricola “Pomauri agricola di Stefania Collepiccolo – Cuneo – Bra”, ossia serre idroponiche tecnologiche comandate dal softwer priva. Ambienti nei quali si deve entrare con tute e caldari usa e getta, utensili monouso, per evitare trasmissione di malattie da pianta a pianta, continua igienizzazione e ingresso solo agli addetti ai lavori, impianti a goccia per la fertirrigazione, altre con coltivazioni a terra.
Seguita da agronomi competenti e iscritta alla cciaa comincia a tira fuori dei prodotti eccellenti rifornendo la catena dei supermercati Conad. Una storia, in questo periodo forse piu’ oscuro degli anni 2000, che ci riempie il cuore di orgoglio e di speranza, forza Stefania.