È critico il giudizio della UIL Scuola sulle scelte di politica scolastica del Governo scaturito dall’incontro di ieri 30 ottobre 2020 tra confederazioni, sindacati scuola ed il ministro Azzolina, che “ha messo in atto una politica caratterizzata da mancanza di dialogo e confronto tanto da avere eliminato, di fatto, ogni forma di partecipazione sindacale”, ha dichiarato Pino Turi (UIL Scuola) in apertura del suo intervento.
“Le relazioni sindacali sono al lumicino – ha aggiunto Turi – i pochi atti negoziali, come il protocollo sulla apertura delle scuole in presenza e in sicurezza, sono stati sostanzialmente disattesi. Serve un clima di fiducia, i lavoratori della scuola sono persone perbene, agiscono responsabilmente ma non si sentono rappresentati dalle decisioni di questo Governo.
Ci sono ferite aperte nel corpo sociale della scuola: i precari stanno facendo un concorso in pandemia che, partito male, sta andando peggio. Sono oltre 7mila le persone rimaste fuori senza prove suppletive. Si è ancora in tempo per sospenderlo, per trovare soluzioni. Noi continuiamo a dare la nostra disponibilità ma solo se si manifesta la volontà del ministro di cambiare registro ed aprire una fase nuova delle relazioni sindacali.
L’incontro odierno apre sul mondo reale, deve essere un primo passo per un cambio di rotta della politica scolastica. Abbiamo obiettivi condivisi ma strade che non si sono incrociate. Per quanto riguarda la contrattazione – ha concluso Turi richiamando la questione aperta del contratto integrativo sulla DAD – è uno scambio, è sempre possibile, a patto che venga rispettata la condizione imprescindibile di tutela dei lavoratori. Servono tempi e modi per mettere in piedi contratti condivisi che servono alla scuola e non alla burocrazia”. UILScuola