UN DIPENDENTE DELLA BRAILLE GAMMA SCRIVE AL SINDACO PETRANGELI

Braille

Pubblichiamo integralmente la lettera di un dipendente della Braille Gamma Srl inviata al sindaco del comune di Rieti Petrangeli.

Sig. Sindaco,
come ben noto a tutti, l’Italia si trova in una fase di recessione economica la quale influenza pesantemente anche la situazione lavorativa nella nostra provincia. Il 28 febbraio 2013 è stato il mio ultimo giorno lavorativo presso la Braille Gamma Srl, un’azienda di 70 dipendenti, che si occupa della lavorazione dei testi scolastici destinati ad utenti non vedenti ed ipovedenti. Da più di un anno, l’azienda afferma di trovarsi in profonda crisi per i tagli ai fondi pubblici stanziati in favore della Biblioteca "Regina Margherita" di Monza (Mi) ente che gestisce per conto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS le nostre commesse.

Nel 2012, a causa di ulteriori tagli ai fondi previsti nella Finanziaria del 2011, l’azienda ha ritenuto "necessario" mettere parte del personale (12 dipendenti) in cassa integrazione per periodo che è andato dal 1 marzo al 30 settembre ma che, nell’ottica aziendale, sarebbe dovuto protrarsi fino al 28 febbraio 2013. In data 1 ottobre però, l’Inps ha imposto il rientro forzato dei lavoratori in azienda, per assenza di motivazioni necessarie per il prolungamento della cassa integrazione. Dal rientro si è accentuato il disagio per la scarsissima chiarezza e l’alta evasività dei dirigenti aziendali.

L’azienda ha affermato che c’era pochissimo lavoro, che non avevano più soldi per pagare gli stipendi e che l’unica soluzione era chiudere l’azienda previa formazione di una cooperativa formata da alcuni dei dipendenti che avrebbero dovuto dare le dimissioni prima della chiusura dell’azienda stessa. Dall’Unione Italiana Ciechi, di cui uno dei dirigenti aziendali è vicepresidente, ci sono giunte notizie tutt’altro che rassicuranti in quanto hanno affermato che potevano fornire lavoro per 35 persone per un anno e per massimo 25 per l’anno successivo.

L’azienda ha così cominciato a ribadire ad una parte del personale dell’ imminente chiusura, il 1 ottobre, il 31 ottobre, 30 novembre, 31 dicembre, 31 gennaio, 28 febbraio. Il 26 febbraio è infine giunta a tutti i dipendenti una lettera tramite raccomandata in cui venivamo informati che l’azienda aveva deciso di far ricorso alla CIG straordinaria con la successiva liquidazione della società. In questo percorso siamo stati affiancati dai sindacati CISL e CGIL, con il solo risultato di aver protratto la chiusura dell’azienda senza trovare una soluzione al problema.

Rimangono perplessità e molti dubbi in quanto siamo stati mandati a casa sapendo che la società negli ultimi tre anni ha chiuso con i profitti in positivo, che a molti dipendenti è stato chiesto di restituire il lavoro assegnato, che ci sono stati negati alcuni incontri e confronti in Federlazio, che non c’è stato alcun accordo sindacale, che la nostra cassa integrazione straordinaria verrà discussa in regione con due nuovi rappresentati sindacali in quanto a coloro che hanno seguito il nostro percorso è stato tolto l’incarico il 27 febbraio, che l’azienda sta collaborando con alcuni dipendenti per fondare due società cooperative perché improvvisamente l’Unione Italiana Ciechi può garantire lavoro a chiunque voglia aprire una società cooperativa. Fondamentalmente non sappiamo chiaramente cosa stia succedendo e perché ci sia stata negata la possibilità di continuare il nostro lavoro.

Vorrei che la politica, la politica in cui credo e per la quale le ho dato il mio voto, possa mobilitarsi in difesa di noi lavoratori e perché questa manovra strumentale non sia messa in atto. Vorrei che la politica si interessi attivamente al problema e che ci possa aiutare ad uscire dalla crisi per salvare i lavoratori TUTTI della Braille Gamma.